D.G.R. Veneto 17 marzo 2020, n. 344 - Approvazione del Piano avente ad oggetto "Epidemia COVID-19: interventi urgenti di sanità pubblica"

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Pubblicata nel Bur n. 37 del 20/03/2020

Parole d’interesse: forze armate, di polizia, vigili del fuoco; misure di contenimento e di gestione; presidi ospedalieri; sanità; sorveglianza epidemiologica

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

La corrente epidemia da coronavirus denominata COVID-19 è estesa ormai in tutte le Regioni italiane e, considerata l'evoluzione dello scenario epidemiologico, visto il carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia stessa nonché l'incremento del numero di casi sul territorio nazionale, si evidenzia la necessità di attuare strategie di sanità pubblica volte a garantire le idonee misure di contenimento, ulteriori rispetto a quelle già adottate.

Pertanto, si ritiene opportuno approvare uno specifico Piano contenente delle indicazioni operative per i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende ULSS del Veneto in relazione all'emergenza COVID-19 aggiuntive rispetto a quelle già fornite con i documenti: "Procedura regionale Nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)"; "Nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) - Istruzioni operative per la sorveglianza del personale dei Sistema Sanitario Regionale"; "Nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) - Indicazioni operative per la tutela della salute negli ambienti di lavoro non sanitari".

Nello specifico i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende ULSS dovranno adottare un'organizzazione tale da garantire l'attuazione di strategie di sanità pubblica volte al contenimento dell'epidemia in argomento, con l'obiettivo primario ed urgente di interrompere la catena di trasmissione del virus responsabile dell'epidemia.

A tale scopo è stato predisposto il Piano avente ad oggetto "Epidemia COVID 19: interventi urgenti di sanità pubblica". Nel Piano in parola sono contenute le seguenti strategie:

Il Piano contiene anche le modalità con le quali attuare le strategie citate e le misure consequenziali che vanno poste in essere nei confronti dei soggetti individuati. In particolare, poi, vengono indicati i Laboratori che eseguiranno i test microbiologici per la ricerca diretta di SARS-CoV-2.

Il Piano, nella sua realizzazione, prevede il supporto dell'Azienda Ospedale Università Padova unitamente al Comitato regionale della Croce Rossa Italiana (CRI), sia per l'effettuazione dei tamponi ad alcune categorie di soggetti, sia per l'analisi degli stessi. In prima istanza supporterà l'Azienda ULSS n. 6, Distretto 1 nella realizzazione del Piano, ed è prevista una successiva estensione modulare di supporto ad altre Aziende ULSS del Veneto.

Nello specifico l'U.O.C. di Microbiologia della suddetta Azienda Ospedale Università Padova, Laboratorio regionale di riferimento, effettuerà direttamente i tamponi e relativa diagnostica, in relazione agli operatori impiegati nei Servizi Essenziali, con priorità verso quelli con maggior contatto con la popolazione generale quali gli "addetti" alle casse dei supermercati, Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, con possibilità di ampliamento al variare dello scenario epidemiologico.

L'Azienda Ospedale Università Padova, per fronteggiare l'emergenza e supportare le Aziende ULSS nella realizzazione del Piano in oggetto, metterà a disposizione i medici tirocinanti e i tecnici di laboratorio del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche.

Quanto sopra descritto è contenuto nel piano riguardante "Epidemia COVID -19: interventi urgenti di Sanità Pubblica" di cui all'Allegato "A" al presente atto, che si propone per l'approvazione.

Occorre altresì considerare che le recenti disposizioni normative statali assunte per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 hanno disposto un incremento del livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato per l'anno 2020, in relazione agli interventi previsti dal Decreto-Legge 9 marzo 2020, n. 14 e dal Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18, assegnando alla Regione del Veneto dei finanziamenti per misure da realizzare nei termini previsti dai medesimi Decreti. In particolare, occorre considerare che l'art. 18 del citato Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 stabilisce che le Regioni e gli Enti dei rispettivi Servizi Sanitari Regionali provvedano, sulla contabilità dell'anno 2020, all'apertura di un centro di costo dedicato, contrassegnato dal codice univoco "COV 20", garantendo pertanto una tenuta distinta degli accadimenti contabili legati alla gestione dell'emergenza. Conseguentemente, gli oneri sostenuti dall'Azienda Ospedale Università Padova per l'attuazione delle misure previste dal Piano approvato con il presente atto, dovranno essere contabilizzati in un apposito centro di costo dedicato, per essere successivamente rendicontate ad Azienda Zero, ai fini del riparto delle risorse assegnate per l'emergenza con gli atti sopra citati

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la L.R. n. 19 del 25/10/2016;

VISTI l'art. 2, comma 2 e l'art. 4 della L.R. n. 54 del 31/12/2012;

VISTA la L.R. n. 1 del 10/1/1997;

VISTO il Decreto del Direttore della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria n. 3 del 30 gennaio 2020;

VISTA la Delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020;

VISTA l'Ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3/02/2020 e s.m.i.;

VISTO il Decreto del Presidente della Regione del Veneto n. 23 del 21 febbraio 2020;

VISTO il Decreto del Presidente della Regione del Veneto n. 24 del 21 febbraio 2020;

VISTA l'Ordinanza contingibile e urgente n. 1 del 23 febbraio 2020 del Ministro della Salute di intesa con il Presidente della Regione Veneto;

VISTO il Decreto Legge 23 febbraio 2020, n. 6;

VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2020; VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 febbraio 2020; VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 2020; VISTO il Decreto Legge 2 marzo 2020, n. 9;

VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 marzo 2020; VISTO il Decreto Legge 8 marzo 2020, n. 11;

VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020; VISTO il Decreto Legge 9 marzo 2020, n. 14;

VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 marzo 2020; VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020; VISTO il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18;

delibera

  1. di approvare le premesse quale parte integrale e sostanziale della presente deliberazione;
  2. di approvare il Piano "Epidemia COVID-19: interventi urgenti di sanità pubblica" contenuto nell'Allegato "A" al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante; (sanità) (misure di contenimento e gestione) (misure organizzative)
  3. di stabilire che l'Azienda Ospedale Università Padova, unitamente al Comitato regionale della Croce Rossa Italiana (CRI), supporterà per la realizzazione del Piano, in prima istanza l'Azienda ULSS n. 6, Distretto 1, sia per l'effettuazione dei tamponi, sia per l'analisi degli stessi. Successivamente tale procedura prevedrà una estensione modulare ad altre Aziende ULSS del Veneto; (sanità) (misure di contenimento e gestione) (misure organizzative) (sorveglianza epidemiologica)
  4. di stabilire, nello specifico, che l'U.O.C. di Microbiologia dell'Azienda Ospedale Università Padova, Laboratorio regionale di riferimento, effettuerà direttamente i tamponi, con relativa diagnostica, agli operatori impiegati nei Servizi Essenziali, con priorità verso quelli con maggior contatto con la popolazione generale quali gli "addetti" alle casse dei supermercati, Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, con possibilità di ampliamento al variare dello scenario epidemiologico; (sanità) (misure di contenimento e gestione) (misure organizzative) (sorveglianza epidemiologica)
  5. di stabilire, ulteriormente, che l'Azienda Ospedale Università Padova, per fronteggiare l'emergenza e supportare le Aziende ULSS nella realizzazione del Piano in oggetto, metterà a disposizione i medici tirocinanti e i tecnici di laboratorio del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche; (misure di contenimento e gestione) (misure organizzative) (presidi ospedalieri) (sanità) (specializzandi)
  6. di prevedere che per gli oneri sostenuti dell'Azienda Ospedale Università Padova deve essere rispettato quanto espresso in premessa;
  7. di incaricare la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria all'esecuzione del presente atto;
  8. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.

ALLEGATO A – DGR n. 344 del 17 marzo 2020

Piano “Epidemia Covid 19 Interventi Urgenti di Sanità Pubblica”

Regione Veneto – Azienda Ospedale Università Padova

Premessa

Al fine di interrompere la circolazione del virus SARS-COV-2 nella popolazione generale si intende avviare un Piano che attraverso l’individuazione di soggetti “positivi” paucisintomatici ed asintomatici consenta l’allargamento dell’isolamento domiciliare fiduciario attorno al caso “positivo”.

Il Piano sarà attuato dai Dipartimenti di Prevenzione della Regione del Veneto con la collaborazione dell’Azienda Ospedale Università Padova e del Comitato Croce Rossa Italiana attraverso il coordinamento della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Veterinaria della Regione del Veneto.

Obiettivo Generale

Interrompere la catena di trasmissione del virus responsabile di COVID-19.

Obiettivi Specifici:

Strategia:

Dalla ricerca puntuale e sistematica di tutti i casi confermati, sarà possibile per i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) dei Dipartimenti di Prevenzione avviare le conseguenti inchieste epidemiologiche ed intervenire con le disposizioni di isolamento domiciliare fiduciario e quarantena.

Al fine di individuare un maggior numero di soggetti positivi, sarà necessario effettuare un numero più elevato di saggi diagnostici con tampone naso-faringeo.

I primi soggetti da screenare saranno i contatti di caso famigliari, lavorativi, sociali/occasionali e anche Medici e operatori del Sistema Sanitario Regionale (SSR) oltre che delle Farmacie e delle Strutture per non autosufficienti con criterio di contatto e di geolocalizzazione.

Potranno pertanto esserci tamponi effettuati a seguito di indagine epidemiologica condotta dal SISP e/o su attivazione di Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta o Medici Specialisti.

Il Piano sarà portato avanti secondo le seguenti modalità:

  1. Popolazione target:

(sorveglianza epidemiologica) (personale) (sanità) (forze armate, di polizia, vigili del fuoco)

  1. Formulazione delle richieste:

(misure organizzative) (sorveglianza epidemiologica)

  1. Effettuazione dei tamponi

(misure organizzative) (sorveglianza epidemiologica)

Andranno individuati

  1. Indicazioni per i soggetti individuati

(permanenza domiciliare) (quarantena)

Inchiesta epidemiologica

(sorveglianza epidemiologica)

Per ogni caso sospetto, probabile e confermato, i SISP provvedono ad effettuare un’accurata indagine epidemiologica procedendo per centri concentrici ed allargando, per ogni singolo caso, la ricerca all’individuazione oltre che di tutti i possibili contatti “stretti” (familiari e lavorativi) anche di tutti i contatti sociali/occasionali (anche definiti come “non stretti” o a basso rischio). E’ necessario che all’interno del Dipartimento di Prevenzione venga definita un Unità ad hoc, supportata anche da altri Servizi dell’Azienda, che possa garantire l’effettuazione a domicilio di tamponi anche di soggetti paucisintomatici o momentaneamente asintomatici che possono comunque essere potenzialmente collegati ad un cluster.

Misure di quarantena e isolamento domiciliare fiduciario

(permanenza domiciliare) (quarantena)

Tutti i contatti individuati dovranno essere posti in isolamento domiciliare fiduciario (soggetto sintomatico) o in quarantena (soggetto asintomatico). È opportuno che tutto il nucleo famigliare venga posto in isolamento domiciliare fiduciario, in quanto di frequente si possono verificare casi secondari tra i famigliari. Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica procede a rilasciare una dichiarazione indirizzata all’INPS, al datore di lavoro e al Medico di Medicina Generale in cui si dichiara che per motivi di sanità pubblica il soggetto è stato posto in quarantena o isolamento domiciliare fiduciario, specificando la data di inizio e fine.

Deve essere sempre comunicato al soggetto interessato che, come previsto dal DPCM del 8.3.2020, è fatto “divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus.”

Deve essere effettuata la “sorveglianza attiva” per tutti i soggetti posti in isolamento (o quarantena) con contatto telefonico giornaliero o con altre modalità rispondenti alle finalità della sorveglianza anche con il supporto del Servizio di Telemedicina e Tele assistenza (TeSAN).

Flussi informativi

(ICT) (informazione) (sorveglianza epidemiologica)

- La COT deve trasmettere la lista dei soggetti già fruibile con i dati anagrafici e le informazioni necessarie agli operatori incaricati dell’effettuazione dei tamponi.

- Tutti gli operatori adibiti al prelievo saranno abilitati all’applicativo software centralizzato denominato “Screening RVE” opportunamente configurato per il COVID 19.

- Il software prevedrà la possibilità di inserire una nuova richiesta completa dei dati anagrafici e permetterà di stampare le etichette da apporre ai test.

- Gli operatori saranno quindi dotati di portatile con connessione internet e stampante/lettore barcode per poter effettuare sia la richiesta, sia l’accettazione dei campioni nei punti di prelievo previsto.

- Attraverso l’interoperabilità, i Dipartimentali LIS dei Laboratori di Microbiologia progressivamente, avranno a disposizione i campioni accettati da refertare.

- È necessario venga garantita tempestivamente l’informazione di ritorno sull’esito dei tamponi sia al MMG/PLS e SISP oltre che alla COT. La COT garantisce la tracciabilità dell’avvenuta esecuzione dei tamponi.

Laboratori

(misure organizzative) (presidi ospedalieri) (sorveglianza epidemiologica)

Si elencano di seguito i laboratori che sono stati individuati per la diagnostica. Resta inteso che i Laboratori dell’Azienda Ospedale Università Padova si impegnano ad effettuare i tamponi sui soggetti dei Servizi Essenziali e a supportare le altre Aziende Ulss. La realizzazione di tale attività prevede il potenziamento e/o la costruzione di moduli operativi che coprono ciascuno le diverse province del Veneto. Nel caso di Padova il modulo operativo sarà realizzato incrementando la capacità della U.O.C. di Microbiologia dell’Azienda Ospedale Università Padova da circa 1500 a 3500 campioni al giorno.

I test microbiologici per la ricerca diretta di SARS-CoV-2 sono effettuati presso i laboratori di:

- Azienda Ospedale Università Padova UOC Microbiologia (Laboratorio Regionale di Riferimento, LRR),

- Azienda Ospedale Università Padova Microbiologia di Chimica Clinica

- Azienda Universitaria Integrata di Verona,

- ULSS 1 Dolomiti (Microbiologia Belluno)

- ULSS 2 Marca Trevigiana (Microbiologia a Treviso),

- ULSS 3 Serenissima (Microbiologia a Mestre),

- ULSS 4 Veneto Orientale (effettuazione dei test in fase di implementazione)

- ULSS 5 Polesana (Microbiologia Rovigo) (in via di implementazione)

- ULSS 6 Euganea (Ospedali Riuniti Padova Sud – Microbiologia di Schiavonia)

- ULSS 8 Berica (Microbiologia Vicenza),

- ULSS 9 Scaligera (Laboratorio analisi di Legnago, Laboratorio Analisi di San Bonifacio, Laboratorio di Villafranca)

- IRCCS per le Malattie infettive e tropicali Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar.

- IZS delle Venezia di Legnaro (PD).

Tutti i Laboratori dovranno potenziare la loro operatività e contrassegnare con codici condivisi e riconoscibili i campioni degli operatori sanitari, quelli della popolazione generale e quelli degli appartenenti alle categorie dei servizi essenziali.

 

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