di Khrystyna Gavrysh
SOMMARIO: 1. Premessa: i fatti del caso. – 2. Attuazione dello Statuto della Corte penale internazionale nell’ordinamento italiano. – 3. Analisi degli obblighi applicabili: obbligo di cooperazione. – 3.1 Poteri del Ministro della giustizia. – 3.2 Obbligo di consultazione. – 3.3 Obbligo di eseguire l’arresto e di consegnare l’accusato alla CPI. – 4. Obbligo di interpretazione conforme della l. n. 237/2012 allo Statuto della Corte penale internazionale nel caso Elmasry. – 5. Accertamento della mancata cooperazione. – 6. Osservazioni conclusive.
Recently, the Italian authorities had their first significant opportunity to implement cooperation procedures with the International Criminal Court (ICC). This case involved the request for the surrender of the Libyan citizen Elmasry, who is accused by the ICC of having committed war crimes and crimes against humanity. Despite their obligation to cooperate with the ICC, the Italian judicial authorities refused to validate the arrest on the grounds of the Minister of Justice’s lack of involvement in the validation procedure, thus de facto avoiding a decision on the surrender request. This paper explores the powers of the Minister of Justice in the cooperation procedure with the ICC, the obligation of consultation and the obligations related to the execution of arrest and surrender, in light of the requirement to interpret Law No. 237/2012 in conformity with the ICC Statute.
Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.
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