La Commissione Politiche dell’UE del Senato esprime perplessità circa il rispetto del principio di proporzionalità su una proposta di direttiva in materia di efficienza energetica (1/2012)

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Risoluzione della 14a Commissione del Senato su: Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'efficienza energetica e che abroga le direttive 2004/8/CE e 2006732/CE (COM (2011) 370 def). 

Doc. XVIII n. 119 – 14 dicembre 2011

Motivi della segnalazione 

La 14a Commissione Politiche dell'Unione europea del Senato, pur formulando osservazioni favorevoli e giudicando rispettato il principio di sussidiarietà, nonché correttamente individuata la base giuridica, ha espresso «forti perplessità» in relazione al rispetto del principio di proporzionalità della proposta di direttiva europea sull' efficienza energetica, COM (2011) 370 def. In particolare la Commissione rileva come la proposta indichi strumenti specifici che sia il settore pubblico che quello privato debbono attivare per il perseguimento degli obiettivi prefissati nella normativa. La Commissione ritiene che, in relazione agli obiettivi, non siano sufficienti le risorse finanziarie approntate e che occorra individuare misure specifiche a sostegno degli investimenti da parte dell'Unione europea a favore degli enti pubblici nell'ambito della nuova politica di coesione successiva al 2013, di nuove prospettive finanziarie e della strategia Europa 2020. La Commissione sottolinea come occorra una più attenta valutazione della sostenibilità delle finalità della proposta della direttiva alla luce degli obiettivi di bilancio sia dell' Italia che degli altri paesi UE. In particolare il parere della Commissione sembra tenere conto da un lato delle conseguenze della normativa sugli enti locali (si veda anche il riferimento alle osservazioni trasmesse da parte dell' Assemblea regionale dell' Emilia Romagna e delle Marche) in quanto gran parte degli edifici pubblici italiani è di proprietà degli enti locali ed è costituito da edifici storici; dall'altro di come l'obiettivo previsto dalla direttiva, per il quale gli stati sono chiamati ad adottare entro il 1 gennaio 2014 uno specifico piano nazionale di riscaldamento e raffreddamento, possa non essere in linea con un “approccio flessibile” finora utilizzato e con le tipicità climatiche di ciascuna regione europea.

 Le perplessità della 14a Commissione sono state recepite dalla risoluzione della 10a Commissione del Senato, industria, commercio, turismo che ha formulato un parere favorevole alla proposta di direttiva, indicando tuttavia numerose condizioni ed osservazioni che nella sostanza vanno incontro alla richiesta di maggiore proporzionalità dell'intervento europeo. Da notare come la stessa 10a Commissione abbia sottolineato nelle premesse che le assemblee regionali di Emilia Romagna e Marche hanno provveduto ad inviare osservazioni sulla direttiva ed abbiano così contribuito a rafforzare i rapporti tra istituzioni regionali ed istituzioni statali nella fase ascendente del procedimento normativo europeo.