UE - Lo stato del negoziato sull'adesione dell'Unione Europea alla Convenzione europea sui diritti dell'uomo e le libertà fondamentali: il final report del 5 aprile 2013 (2/2013)

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Si segnala che, in data 5 aprile 2013, a seguito del quinto incontro tra la Commissione europea ed il gruppo ad hoc del Comitato direttivo per i diritti umani del Consiglio d'Europa, è stato reso pubblico un Final Report contente la versione (al momento) ultima degli strumenti relativi alla adesione dell'Unione europea alla Convenzione europea dei diritti dell'Uomo (47+1(2013)008, http://www.coe.int/t/dghl/standardsetting/hrpolicy/Accession/Meeting_reports/47_1(2013)008rev2_EN.pdf).

Come noto, l'art. 6, par. 2, TUE nella versione post-Lisbona fa obbligo all'Unione europea di aderire alla CEDU, o meglio di adoperarsi a realizzare l'adesione, essendo necessario a tal fine anche il consenso della controparte e, in particolare, degli Stati non membri che hanno aderito alla Convenzione. A tal proposito, merita anche ricordare che, nella sua versione originaria, la CEDU era aperta alla partecipazione dei soli Stati, e non anche di organizzazioni internazionali. A seguito dell'entrata in vigore, il 1° giugno 2010, del Protocollo n. 14 alla Convenzione, l'art. 59, par. 2, CEDU prevede che «[t]he European Union may accede to this Convention».

Il negoziato relativo all'adesione dell'Unione europea alla CEDU ha preso ufficialmente avvio nel luglio 2010, dopo il conferimento, rispettivamente nel maggio e giugno dello stesso anno, di un mandato ad hoc al Comitato direttivo per i diritti dell'uomo (CDDH) da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, e di un mandato alla Commissione europea da parte dei ministri della giustizia degli Stati membri dell'Unione, per condurre il negoziato a loro nome (http://europa.eu/rapid/press-release_IP-10-906_en.htm). I negoziatori della Commissione ed il gruppo ad hoc si sono incontrati regolarmente dal 2010 al 2013, producendo già nel luglio 2011 una Final version of the draft legal instruments on the Accession of the European Union to the European Convention on Human Rights (CDDH-UE(2011)16), che è stata oggetto di alcune revisioni nei successivi incontri, fino alla versione contenuta nel Final Report di aprile 2013.

I cinque allegati di quest'ultimo contengono, rispettivamente, i progetti (drafts) del Revised Agreement on the Accession of the European Union to the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms, della Declaration by the European Union to be made at the time of signature of the Accession Agreement, della Rule to be added to the Rules of the Committee of Ministers for the supervision of the execution of judgments and of the terms of friendly settlements in cases to which the European Union is a party, del Memorandum of Understanding che dovrebbe essere concluso tra l'Unione e lo Stato terzo che alla stessa chiedesse di intervenire, ai sensi dell'art. 36, par. 2, CEDU, in un procedimento da esso instaurato, e dell'Explanatory report to the Agreement on the Accession.

La maggior parte degli sforzi dei negoziatori ha riguardato l'individuazione di meccanismi volti a consentire che l'adesione dell'Unione avvenga nel rispetto delle «caratteristiche specifiche dell'Unione e del diritto dell'Unione» e dell'allocazione delle competenze materiali tra Unione e Stati membri stabilita dai Trattati, secondo quanto previsto, rispettivamente, dall'art. 1 del Protocollo n. 8 allegato ai Trattati UE e FUE e dall'art. 6, par. 2, TUE. In particolare, a tali esigenze si è cercato rispondere attraverso il co-respondent mechanism, previsto all'art. 3 dell'attuale versione del Draft Accession Agreement, nonché la possibilità per la Corte di giustizia di essere chiamata a valutare la compatibilità di un atto UE con la Convezione, nel caso non ne abbia già avuto la possibilità e l'atto sia al centro di un procedimento davanti alla Corte di Strasburgo in cui l'Unione è co-respondent (si veda il paragrafo 6 dello stesso art. 3) (1).

Il Final Report di aprile precisa, al punto 8, che «the representative of the EU indicated that the signature of the Accession Agreement by the EU was subject to a series of internal political and procedural steps which would be required before the final adoption of the instruments (..)[:] in particular, (..) firstly, an opinion of the Court of Justice of the EU would be sought on the compatibility of the draft agreement with the EU treaties, and that secondly, the Council of the European Union would have to adopt unanimously the decision authorising the signature of the Accession Agreement[; t]hat Council Decision is, in turn, conditional on a political agreement on the EU internal rules». La possibilità di un intervento della Corte di giustizia attraverso un parere ex art. 218, par. 11, TFUE (ossia, un parere facoltativo nella richiesta, ma vincolante nel merito una volta reso) non giunge invero inaspettata. Tuttavia, ad oggi non risulta essere stata presentata una richiesta in tal senso da parte di uno dei soggetti legittimati, ossia ciascuno Stato Membro, la Commissione, il Parlamento europeo ed il Consiglio.

Tutti i documenti del negoziato, nonché eventuali aggiornamenti rispetto al quadro descritto possono essere reperiti all'indirizzo http://www.coe.int/t/dghl/standardsetting/hrpolicy/Accession/Working_documents_en.asp.

 


(1) Sul contenuto del Final Report, si veda il post di S. VEZZANI, 'Un altro passo avanti verso l'adesione dell'Unione europea alla CEDU', 29 aprile 2013, SIDIBlog, http://www.sidi-isil.org/sidiblog/?p=290.