Approvata una disposizione transitoria al Regolamento del Senato che integra il Consiglio di Presidenza, limitatamente alla XVII legislatura (2/2013)

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Nella seduta del 24 aprile 2013 l'Assemblea del Senato ha approvato – con 182 voti favorevoli e il voto contrario dei gruppi LN-Aut e M5S – una disposizione transitoria al Regolamento interno, la quale permette – limitatamente alla XVII legislatura – che in seno al Consiglio di Presidenza siano rappresentati tutti i Gruppi parlamentari «costituiti alla data di entrata in vigore della presente disposizione transitoria».

La decisione di arrivare a tale novella regolamentare prende le mosse – come, peraltro, era già accaduto nelle ultime legislature – da una richiesta avanzata da tre Gruppi (Misto, Grandi Autonomie e Libertà, e Per le Autonomie), i quali (costituitisi all'inizio della legislatura) non disponevano di un proprio rappresentante in seno al Consiglio di Presidenza.

A seguito di tale richiesta, sull'ammissibilità dell'integrazione si era espresso in senso favorevole lo stesso Consiglio di Presidenza, ed erano poi state presentata tre proposte di modifica del Regolamento (Doc. II, n. 1, a firma Zeller, Crimi, De Petris e Finocchiaro; Doc. II, n. 5, a firma Zanda, Schifani, Mario Mauro e Laniece; e Doc. II, n. 6, a firma Crimi, Buccarella, Giarrusso e Bottici).

La questione dell'integrazione del Consiglio di Presidenza con un numero di senatori Segretari superiori a due – come disposto dall'art. 5, comma 2-bis r.S. – è stata discussa dalla Giunta per il Regolamento nelle sedute del 10, 16 e 24 aprile 2013.

La disposizione transitoria approvata in Assemblea è il Doc. II, n. 5 (Zanda e altri), nel testo già approvato, con modificazioni, dalla Giunta per il Regolamento nella seduta del 24 aprile 2013. La disposizione consente l'integrazione del Consiglio di Presidenza con un numero di senatori Segretari tale da rappresentare tutti i Gruppi già costituiti alla data di entrata in vigore della disposizione stessa. Con l'ulteriore specificazione – atta a fotografare la situazione contingente alla base della richiesta – che il numero degli ulteriori Segretari non può superare il numero di tre.

L'Assemblea ha altresì approvato un emendamento presentato dal Relatore, che aggiunge alla disposizione transitoria due ulteriori commi, ai sensi dei quali è stabilito che l'elezione di un ulteriore senatore Segretario (rispetto al numero massimo fissato dal comma 2-bis, art. 5, r.S.) «non deve comportare maggiori oneri per il Senato» e che, pertanto, il Consiglio di Presidenza «delibera la corrispondente riduzione delle competenze spettanti a ciascun componete del Consiglio medesimo».

Va infine segnalata l'approvazione da parte dell'Assemblea del Senato di un Ordine del Giorno (G1 – testo2), approvato all'unanimità dalla Giunta per il Regolamento, il quale impegna il Senato ad avviare «un percorso volto a promuovere, in tempi rapidi, una riforma dell'art. 5» del r.S., che vada nel senso di prevedere un numero fisso e inderogabile di senatori Segretari; nonché di una riforma della disciplina regolamentare in favore della costituzione di Gruppi parlamentari, nel senso di vincolare ciascun Gruppo alla rappresentanza di partiti o movimenti politici che abbiano presentato alle elezioni propri candidati con il medesimo contrassegno, conseguendovi l'elezione di senatori.

In conclusione, si segnala che il sito ufficiale del Senato non riporta ancora in calce al Regolamento interno la disposizione transitoria da ultimo approvata.