Anche il Senato esprime l’esigenza di una revisione del regolamento per rafforzare la propria partecipazione alla formazione della legislazione europea (1/2014)

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XVII leg., Doc. XXIV, n. 11, 23 ottobre 2013

XVII leg., Doc. II, n. 22, 11 dicembre 2013

XVII leg., A.S., Giunta per il regolamento, 21 gennaio 2014

Motivi della degnazione:

Il 23 ottobre 2013 la 14a Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato ha approvato una risoluzione ai sensi dell’art. 50, comma 2, del regolamento (cfr. Doc. XXIV, n. 11) sul rafforzamento della partecipazione del Senato alla formazione della legislazione europea. Nella risoluzione anche il Senato riconosce dunque l’esigenza di rimodulare le modalità della propria partecipazione alla c.d. fase ascendente, attraverso un aggiornamento della prassi e delle disposizioni del regolamento, specie allo scopo di valorizzare gli strumenti messi a disposizioni dalla nuova legge n. 234 del 2012.

 

Le linee portanti del processo di revisione dovrebbero essere secondo la risoluzione le seguenti: 1) l’instaurazione di un’approfondita e preventiva istruttoria nell’esame della legislazione europea da svolgersi con largo anticipo, nonché in stretto coordinamento con il Governo, in rapporto con i componenti italiani del Parlamento europeo ed in raccordo permanente con i rappresentanti delle giunte e delle assemblee regionali; 2) la possibilità che gli eurodeputati italiani partecipino, senza diritto di voto, alle sedute delle Commissioni permanenti del Senato; 3) il monitoraggio, in coordinamento con il Governo e le regioni, di un numero circoscritto e prioritario di questioni negoziali; 4) il rafforzamento e la migliore allocazione sul piano operativo e funzionale delle risorse umane assegnate alle strutture del Senato incaricate di trattare i rapporti con l’Unione europea. Significativo appare il fatto che nella risoluzione si sottolinei che «la realizzazione delle suddette sinergie di collaborazione con le istanze del Parlamento europeo e delle regioni si inscriva coerentemente nel progetto di revisione dell’assetto costituzionale [….] che prefigura, de iure condendo, un ruolo e una funzione del Senato quale istituzione legislativa vocata, in via preferenziale, ad avere competenza nel raccordo tra la dimensione sovranazionale dell’Unione europea e la dimensione territoriale delle regioni».

A ciò ha fatto seguito la presentazione da parte di alcuni senatori di una proposta di modifica del regolamento del Senato (cfr. Doc. II, n. 22, 11 dicembre 2013) che, oltre ad incidere su alcuni aspetti della c.d. fase discendente, mira a garantire la partecipazione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia ai lavori della 14a Commissione Politiche dell’Unione europea. Ai sensi di tale proposta spetterà al Presidente del Senato nominarli. Essi avranno facoltà di partecipare ai lavori della Commissione, proponendo argomenti da inserire nell’ordine del giorno, riferendo sulla propria attività al Parlamento europeo e formulando osservazioni con riguardo alle deliberazioni della Commissione. 

Sul versante dell’adeguamento delle procedure al Senato alla novità del Trattato di Lisbona, il fatto più rilevante pare tuttavia essere che i tre relatori nominati dalla Giunta per il regolamento nel giugno 2013 per svolgere un lavoro istruttorio sulle proposte pendenti di modifica del regolamento, si apprestano a presentare un testo base di riforma del regolamento che abbia ad oggetto, tra l’altro, il «rafforzamento della trasparenza e dell’efficienza delle procedure di esame degli atti delle Istituzioni dell’Unione europea, soprattutto per quanto riguarda il controllo di sussidiarietà previsto dal Trattato di Lisbona» (cfr. l’intervento della sen. Finocchiaro nella seduta della Giunta per il regolamento del 21 gennaio 2014).