La Camera ed il Senato approvano risoluzioni sulla politica europea dell’Italia in vista del Consiglio europeo di Bruxelles del 20-21 marzo 2014 (2/2014)

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A.C., Risoluzione Speranza ed altri 6-00056

Allegato A Resoconto stenografico seduta Camera dei deputati 19 marzo 2014, n. 193

A.S., Risoluzione Zanda ed altri 6-00042

Allegato A Resoconto stenografico seduta Senato della Repubblica 19 marzo 2014, n. 213

Motivi della segnalazione

Il 19 marzo 2014 il Presidente del Consiglio dei ministri ha reso comunicazioni alla Camera ed al Senato in vista del Consiglio europeo di Bruxelles del 20-21 marzo 2014 avente ad oggetto i temi della competitività, della crescita e dell’occupazione, nonché le vicende della crisi ucraina. A ciò si sono aggiunte alcune riflessioni del Presidente del Consiglio sullo stato dell’economia e della finanza pubblica italiana (tema indirettamente oggetto del Consiglio europeo stesso). Al termine delle comunicazioni del Presidente del Consiglio, la Camera dei deputati (con la risoluzione Speranza ed altri 6-00056) ed il Senato della Repubblica (con la risoluzione Zanda ed altri 6-00042) hanno approvato alcuni indirizzi rivolti al Governo in vista del Consiglio europeo.

In particolare, con riferimento al primo tema (ed allo specifico profilo della creazione di una reale politica industriale dell’Unione europea), il Consiglio europeo del 20-21 marzo 2014 era chiamato ad esprimersi sulla base di due comunicazioni della Commissione: Per una rinascita industriale europea e Una prospettiva per il mercato interno dei prodotti industriali (c.d. Industrial compact). Ebbene nella risoluzione approvata dalla Camera dei deputati si sottolinea come tali comunicazioni «non prevedono parametri e sanzioni ma soltanto indirizzi, priorità e obiettivi destinati alla rinascita industriale che non sembrano possano portare a obblighi formali». Per queste ragioni la risoluzione ha impegnato il Governo «ad adoperarsi affinché l’Unione europea attui una strategia di politica industriale incentrata su un numero limitato di priorità, quali, in particolare: - la riduzione degli oneri regolamentari e amministrativi per le imprese, in particolare per le piccole e medie, a livello europeo e nazionale, sulla base di un programma di intervento specifico ed organico che contempli scadenze puntuali per le istituzioni e per gli Stati membri, a tal fine anche esortando gli Stati membri ad introdurre un sistema di valutazione di impatto ex ante degli effetti della regolamentazione sulle imprese; - il ricorso preferenziale ai regolamenti piuttosto che alle direttive per disciplinare materia di rilievo per il settore industriale, in modo da eliminare le differenze nella tempistica di entrata in vigore delle normative nazionali di attuazione ed il rischio di divergenze nel recepimento, nell’interpretazione e nell’applicazione».