Qualità della normazione (2/2015)

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Qualche mese fa è stato pubblicato un rapporto del DAGL dal titolo "Rapporto di Benchmark. Analisi di pratiche di qualità della regolazione in ambito nazionale e OCSE" (bozza riservata ad uso interno), con lo scopo di offrire uno strumento descrittivo e un supporto metodologico dal quale trarre indicazioni utili per l'applicazione delle tecniche di better regulation. In questo Rapporto sono descritte le norme sulla qualità della normazione di livello internazionale, comunitario, statale, regionale e anche di qualche Comune. Ampio spazio è dato alla illustrazione di casi di eccellenza italiani e internazionali, con l'indicazione dei fattori determinanti di tali successi. Un altro merito di questo Rapporto è la sottolineatura che il miglioramento della qualità della regolazione è strettamente connesso alla dimensione organizzativa degli uffici: avvertimento non seguito nell'esperienza statale, che, per fare solo un esempio, ha affidato agli Uffici legislativi dei Ministeri (senza oneri aggiuntivi) la redazione dell'AIR, come se l'esperienza giuridica fosse l'unica necessaria.

 

Di questo quadro sulla buona qualità della normazione abbiamo scelto di riportare tre checklist, perché ci sono sembrate non eccessivamente complicate e nello stesso tempo utili per continuare un cammino di sempre maggiore attuazione.

La prima riguarda la Liguria, in cui si è realizzato un esempio virtuoso di consultazioni in occasione della raccolta delle istanze provenienti dalla comunità civile e dall'imprenditoria, per individuare le priorità dell'azione regionale e le richieste di semplificazione dei procedimenti amministrativi, al fine di favorire una produzione normativa che prenda le mosse dalle esigenze dei destinatari (pag. 129 del Rapporto).

Analisi dei dati (effettuata su fonti già esistenti)

- Quali sono le basi di dati teoricamente disponibili ?

- A quale costo ?

- Qual è l'attendibilità delle basi di dati concretamente disponibili ?

- I dati disponibili sono pertinenti ?

- I dati disponibili sono esaustivi rispetto al fabbisogno informativo per l'AIR o la VIR ?

Se, come spesso avviene, i dati disponibili per l'analisi primaria non sono esaustivi, allora vanno reperite informazioni ad hoc tramite la consultazione.

Analisi primaria (consultazione volta a generare informazioni di prima mano)

- quali sono le categorie di stakeholder rilevanti ?

- quali sono le tecniche di rilevazione più appropriate (in base a tempi, costi, utilità, approfondimento) ?

- quali sono le informazioni che occorre ottenere ?

- è stato deciso un piano di consultazione ?

- quali sono i risultati emersi ?

- è stato prodotto e pubblicizzato un report di consultazione ?

 

La seconda cheklist mira a favorire l'introduzione dell'AIR all'interno del procedimento normativo (pag. 137 del Rapporto):

- Sono state rilevate le esigenze ? quali sono emerse ? con quali tecniche di consultazione ?

- È stato indicato l'ambito di intervento ?

- Sono stati individuati i principali destinatari (pubblici e privati, diretti ed indiretti) dell'intervento ?

- Sono stati precisati gli obiettivi e gli indicatori per la verifica del grado di raggiungimento ?

- È stata ricostruita l'opzione zero (non intervento) ?

- Sono state considerate alcune opzioni rilevanti concretamente e attuabili ?

- È stata condotta l'analisi di fattibilità (o impatto organizzativo)?

- Sono state individuate le conseguenze di ciascuna opzione (con particolare riguardo ai cittadini, alle imprese, alla P.A., all'impatto sulla concorrenza) ?

- Sono state messe a confronto, su questa base, le opzioni rilevanti e attuabili ?

- È stata individuata l'opzione preferibile ? con quale tecnica ?

- È stato possibile condurre un'analisi costi-benefici dell'opzione preferibile ?

- L'opzione di intervento preferibile prevale sull'opzione zero ?

 

La terza riguarda la VIR.

- Chi erano i destinatari della policy ?

- In che modo è stata attuata l'opzione di regolazione ? La regolazione è risultata effettivamente chiara e accessibile ai destinatari ?

- Quali erano i risultati attesi dalla policy al momento dell'adozione ?

- Qual è la situazione effettiva dopo l'intervento ? Quali e quanti sono stati i vantaggi effettivamente conseguiti dai destinatari e quali gli svantaggi ?

- I dati disponibili per indicare la situazione effettiva sono pertinenti, sufficienti, attendibili ?

- Hanno operato fattori, imprevisti al momento dell'adozione, tali da impedire o ridurre l'efficacia della policy ?

- Hanno operato fattori estranei alla policy, tali da favorire la modificazione auspicata della realtà oggetto dell'intervento ?

- L'implementazione è stata coerente con la previsione della policy ?

- I risultati attesi sono stati raggiunti ?

- Se sì, tale effetto è da addebitarsi prevalentemente alla policy ?

- Se no, tale insuccesso è da addebitarsi prevalentemente alla policy ?

- Se i risultati attesi sono stati conseguiti, la policy va soppressa o mantenuta ?

- Se i risultati attesi non sono stati conseguiti, la policy va soppressa o riformata ?

- Se la policy va riformata, quali indicazioni derivano dalla valutazione ex post ?