Qualità della normazione (3/2015)

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1. “Le malattie delle leggi” è l’titolo di un nuovo saggio di cinquantacinque pagine, editore Giuffré, scritto da Vittorio Italia, in cui si esaminano i sintomi e le malattie delle leggi, i rimedi apparenti ed efficaci, l’impossibilità delle cure, la reviviscenza delle leggi e la loro coerenza. Il saggio propone come rimedio una legislazione per principi e il ritorno a regole generali ed astratte. La prima non c’è mai stata, neanche nelle materie in cui era prescritta dalla Costituzione (potestà legislativa concorrente); la seconda non si addice ad una legislazione che deve eliminare o  quanto meno ridurre le disuguaglianze di fatto che “impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese”.

Il quaderno per la ricerca n. 24 dell’ISSIRFA è dedicato alla motivazione delle leggi (a cura di A. G. Arabia, Motivare la legge? Le norme tra politica, amministrazione, giurisdizione, Giuffrè, 2015) e contiene le relazioni presentate al convegno su questo tema svoltosi il 3 aprile 2014, promosso dalla Commissione parlamentare per la semplificazione e dall’ISSIRFA. Come sottolineato da Enzo Cheli concludendo i lavori, il tema della motivazione delle leggi si collega al tema della qualità della regolazione, cioè della buona legislazione come elemento della buona politica.

Come ho segnalato nel mio intervento introduttivo al convegno, una legge statale impone al Governo di accompagnare i suoi disegni di legge con la scheda finanziaria contenente la quantificazione e la copertura delle maggiori spese o minori entrate; e sempre una legge statale impone  che i disegni di legge del Governo siano sempre accompagnati dalla scheda dell’ATN e, non sempre,  da quella dell’AIR. L’art. 76 bis del Regolamento del Senato prevede che “se manca la scheda finanziaria, il Presidente del Senato non può assegnare alla Commissione competente il  disegno di legge”. Perché solo la mancanza della scheda finanziaria impedisce l’assegnazione? Obbligare il Governo ad accompagnare sempre i suoi disegni di legge con l’ATN e, quando prevista, con l’AIR, garantirebbe una migliore qualità delle sue proposte e quindi un percorso parlamentare più spedito.

Come è noto, le leggi e i regolamenti della Regione toscana devono essere motivati e la relazione di Aida Giulia Arabia è andata a vedere cosa è successo. Le conclusioni non sono positive perché, secondo la relatrice,  la motivazione non ha comportato un miglioramento della qualità della normazione, risolvendosi in un fatto puramente burocratico costituito dal riempimento di un formulario da parte degli uffici. Il tema andrà approfondito in contraddittorio con la Regione per capirne le cause e adottare i rimedi conseguenti.

2. L’11 novembre scorso è stato pubblicato su Federalismi.it un articolo con questo titolo: “L’analisi di impatto della corruzione (AIC): un nuovo strumento per i regolatori?” secondo il quale regole mal progettate,   ambigue e scarsamente coordinate rischiano di creare degli incentivi alla corruzione.  La complessità e la stratificazione normativa  determinano la diffusione di comportamenti corruttivi in grado di generare vantaggi speciali per pochi gruppi di interesse o individui, con   effetti economici rilevanti: vi sarebbe cioè una relazione di diretta proporzionalità tra l’inflazione legislativa e la diffusione della corruzione.

Con l’AIC si dovrebbero  identificare i fattori di rischio corruzione all’interno delle bozze di regolazione. Lo strumento è una checklist con la quale valutare la onerosità regolamentare, la disciplina del potere discrezionale e la trasparenza perché:

La fattibilità della proposta di allegare un’altra scheda ai disegni di legge governativi oltre quelle dell’ATN, dell’AIR e degli oneri finanziari è tutta da valutare, anche perché le cause prime della corruzione sono ben altre.