Nel Contributo dei Paesi del Benelux alla Dichiarazione di Roma 2017 si ribadisce la centralità dei principi di sussidiarietà e proporzionalità in un’Unione europea “a due velocità” (1/2017)

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Benelux Input to Rome Declaration 2017
Motivi della segnalazione

A seguito del referendum sulla Brexit del 23 giugno 2016, i Capi di Stato e di Governo degli Stati membri dell’Unione europea (assente il Regno Unito) hanno deciso al vertice di Bratislava del 16 settembre 2016 di seguire un programma di lavoro per il “rilancio” dell’Unione (c.d. tabella di marcia di Bratislava, contenuta nellaDichiarazione di Bratislava). In particolare la definizione di quali passi concreti compiere è stata rinviata alla riunione informale dei Capi di Stato e di Governo a La Valletta (27 gennaio 2017) ed alla riunione di Roma programmata per le celebrazioni del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma (marzo 2017).


Ebbene, in occasione del vertice informale a La Valletta, i Paesi del Benelux hanno presentato un Contributo in vista di una Dichiarazione da assumersi a Roma nel marzo 2017. Il “cuore” del Contributo (che ha avuto una larga eco mediatica, anche grazie alla sostanziale condivisione del documento espressa dalla Cancelliera tedesca Merkel) sta nella proposta di un’Europa “a due velocità”. «Different paths of integration and enhanced cooperation», si legge nel documento, «could provide for effective responses to challenges that affect member states in different ways. These arrangements should be inclusive and transparent, with the greatest possible involvement of the other member states and EU institutions».
Ciò che però più interessa in questa sede è un (indiretto) riferimento al ruolo dei Parlamenti nazionali contenuto nel documento, dato che i Paesi del Benelux hanno sottolineato la centralità dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità nell’assetto che si sceglierà di dare all’Unione europea nel prossimo futuro. «The EU», si legge infatti nel documento, «will focus on its core priorities. Based on the subsidiarity and proportionality principles, the EU shall only act if and in so far as the objectives of the proposed action cannot be sufficiently achieved by the member states, either at central level or at regional and local level, but can rather, by reason of the scale or effects of the proposed action be achieved at Union level. The EU will only do what member states themselves are not able to deliver for their citizens».
Una rassicurazione, sembrerebbe, che anche in un’Europa “a due velocità”, i principi di sussidiarietà e di proporzionalità (il cui rispetto è affidato, tra l’altro, al controllo dei Parlamenti nazionali) continueranno a fungere quali “faro” dell’attività dell’Unione europea.