Le Camere applicano per la prima volta la procedura che vede gli Stati membri coinvolti nell’approvazione di una decisione del Consiglio europeo (nel caso concreto, sull’elezione del Parlamento europeo) (1/2019)

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Introduzione

1. Con riguardo al periodo esaminato (1° novembre 2018-28 febbraio 2019) merita di essere in particolare segnalata l’applicazione, da parte di Camera e Senato, della procedura che, ai sensi dell’art. 11, comma 3, della legge n. 234 del 2012, vede le Camere coinvolte nell’approvazione di una decisione del Consiglio europeo.

Il Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea prevede infatti che in alcuni casi l’entrata in vigore di decisioni del Consiglio europeo o del Consiglio dell’Unione europea sia subordinata alla previa approvazione degli Stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali. Con riguardo al nostro ordinamento, l’art. 11, comma 3, della l. n. 234/2012 ha attributo tale compito alle Camere, disponendosi che in tali casi la decisione si considera approvata in caso di deliberazione positiva di entrambe le Camere.
Il caso risulta particolarmente interessante non solo perché oggetto della deliberazione delle Camere è stata la decisione del Consiglio europeo, ai sensi dell’art. 223, paragrafo 1, TFUE, che modifica l’atto relativo all’elezione dei membri del Parlamento europeo secondo una procedura uniforme. Esso costituisce anche la prima applicazione dell’art. 11, comma 3, della legge n. 234/2012 ed ha quindi costituito l’occasione in cui le Camere hanno individuato la soluzione procedurale per dare attuazione a quest’ultimo articolo (v. la scheda infra).

2. Meritano di essere inoltre segnalate in questo numero della Rubrica: il parere contrario reso dalla 14ª Commissione Politiche UE del Senato sul rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità riguardo alla proposta di regolamento sull’Agenzia UE per l’asilo; l’ordinanza della Corte costituzionale con cui «la lunga interlocuzione con le istituzioni dell’Unione europea» è individuata quale «fattore» per valutare la violazione delle prerogative costituzionali dei parlamentari nel procedimento legislativo; l’approvazione da parte della XIV Commissione Politiche UE della Camera della comunicazione della Commissione sui principi di sussidiarietà e di proporzionalità e le relazioni annuali 2017 della Commissione su tali principi e sui rapporti con i Parlamenti nazionali (v. le schede infra).