Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (2/2020)

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Aggiornato al 02.07.2020

Rubrica a cura di Giovanna De Minico

Scheda di Fabio Dell’Aversana

                                                               

Nel corso degli ultimi mesi, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato, congiuntamente con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e il Garante per la protezione dei dati personali, una importante indagine conoscitiva sui Big data[1], tematica che sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel dibattito pubblico. L’obiettivo è ambizioso: «approfondire la conoscenza degli effetti prodotti dal fenomeno dei Big Data e analizzarne le conseguenze in relazione all’attuale contesto economico politico-sociale e al quadro di regole in vigore».

 Il tema deve essere affrontato con la consapevolezza che i Big Data rendono visibile la forza corrosiva di Internet che distrugge, modifica e crea nuove categorie giuridiche secondo un ritmo continuo e discontinuo, prevedibile e imprevedibile[2].

Il tema era stato già preso in considerazione dall’AGCM, come dimostra la pubblicazione, nel mese di giugno 2018, dei risultati della “Analisi della propensione degli utenti online a consentire l’uso dei propri dati a fronte dell’erogazione di servizi”.

L’Indagine conoscitiva è articolata in 5 capitoli, a cui si aggiunge un capitolo conclusivo in cui sono descritte le linee guida e le raccomandazioni di policy:

La difficile situazione venutasi a creare a causa della pandemia ha poi spinto l’Autorità ad approvare la Comunicazione sugli accordi di cooperazione e l’emergenza COVID-19 del 24 aprile 2020[3], nella quale si considerano le problematiche di diritto antitrust poste dalle possibili forme di cooperazione tra imprese volte a favorire la produzione e l’adeguata distribuzione dei beni e servizi essenziali che durante la crisi potrebbero scarseggiare in ragione di un’imprevedibile crescita della domanda.

Obiettivi della Comunicazione, testualmente riportati dall’Autorità, sono: «i) anticipare i criteri di massima che verranno utilizzati per valutare tali progetti di cooperazione e di delineare le priorità di intervento che verranno privilegiate durante la crisi nell’applicazione della disciplina antitrust e ii) (…) dar conto di una procedura transitoria che l’Autorità intende introdurre per fornire indicazioni alle imprese in merito a specifici e chiaramente delineati progetti di cooperazione».

L’Autorità ha dichiarato che non esiterà ad utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per agire contro le imprese che cercheranno di trarre profitto dalla attuale situazione, con accordi di cartello o abusando della propria posizione dominante, pur riconoscendo il ruolo centrale che il nostro sistema produttivo deve assumere in un momento di sfide epocali.

 

[1] Il testo dell’Indagine conoscitiva è stato pubblicato sul Bollettino Settimanale del 2 marzo 2020, n. 9: https://www.agcm.it/pubblicazioni/dettaglio?id=e6553b6b-9859-4012-9d2d-0fa28a1e6ad4.

[2] G. De Minico, Big Data e la debole resistenza delle categorie giuridiche. Privacy e lex mercatoria, in Diritto pubblico, 2019, 1, che articola il discorso valorizzando nel giusto modo l’importanza assunta, anche in questo specifico settore, dall’uguaglianza sostanziale.

[3] Il testo della Comunicazione può essere consultato sul sito istituzionale dell’Autorità: https://www.agcm.it/media/dettaglio-notizia?id=92214ce5-288d-4088-9a8e-45acc241c9d8.