La rideterminazione dei collegi elettorali (1/2021)

Stampa

Il decreto legislativo n. 177 del 2020 ha provveduto a rideterminare i collegi elettorali alla luce della nuova composizione delle Camere, dando attuazione alla delega contenuta nella legge n. 51 del 2019 recante “Disposizioni per assicurare l’applicabilità delle leggi elettorali indipendentemente dal numero dei parlamentari”. Si è trattato di un adempimento necessario per assicurare la funzionalità del sistema elettorale dinanzi alla riduzione del numero dei parlamentari.

 La legge n. 51 del 2019 aveva previsto il numero di seggi da attribuire nei collegi sulla base di un rapporto frazionario (3/8). L’art. 3 della suddetta legge aveva, inoltre, previsto una delega al Governo per la rideterminazione dei collegi uninominali e plurinominali necessaria alla luce del taglio dei parlamentari. A seguito del referendum del 20 e 21 settembre 2020 era divenuta, pertanto, indispensabile una rideterminazione dei collegi elettorali, con conseguente necessario ampliamento della loro estensione territoriale. L’esito di questa rideterminazione è rappresentato nelle Tabelle allegate al decreto legislativo n. 177/2020 che individuano per Camera e Senato i collegi uninominali e plurinominali. Lo schema di decreto legislativo era stato approvato dal Consiglio dei Ministri, nella riunione del 25 novembre 2020 e successivamente inviato alle Commissioni parlamentari competenti per il relativo parere.
Il decreto legislativo n. 177/2020 ha recepito i pareri resi il 10 dicembre 2020 dalle Commissioni competenti dei due rami del Parlamento.
Entrambi i pareri erano stati positivi, recavano una identica osservazione e il parere della 1a Commissione del Senato conteneva anche una raccomandazione.
L’osservazione ha riguardato l’opportunità di rideterminare i collegi plurinominali per la Camera della Circoscrizione Lazio-01, per rendere più omogenei i territori interessati sul piano socio-economico e infrastrutturale, privilegiando tali elementi rispetto alla consistenza numerica delle popolazioni interessate.
La raccomandazione contenuta nel solo parere della 1a Commissione del Senato era invece rivolta a una più attenta valutazione in ordine all’accesso alla rappresentanza dei cittadini della minoranza linguistica slovena.