Aggiornamenti sulle riforme costituzionali (1/2021)

Stampa

Come è noto è stata pubblicata la legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, recante “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”. Si è, così, definitivamente concluso l’iter di approvazione della legge di revisione costituzionale che ha portato alla rideterminazione del numero dei parlamentari: i deputati passeranno da 630 a 400 e i senatori elettivi da 315 a 200. La nuova composizione delle Camere, prevista dagli articoli 1 e 2, riceverà applicazione dalla prossima legislatura.
Tuttavia, a “completamento” di questa revisione ulteriori ambiti tematici sono attualmente in discussione alle Camere: l’abbassamento dell’età per l’elettorato attivo al Senato, la modifica del collegio elettorale del Presidente della Repubblica, l’eliminazione del riferimento dell’elezione “a base regionale” al Senato. Tuttavia, la crisi di governo che ha interessato il nostro sistema politico ha ulteriormente procrastinato l’iter di approvazione tali riforme di “completamento” della riduzione del numero dei parlamentari.

Tali progetti sono stati caratterizzati da significativi rallentamenti già nell’autunno 2020, a causa delle divergenze tra Italia Viva e il resto della maggioranza. Successivamente l’inizio della sessione di bilancio ha assorbito l’intero dibattito parlamentare, con conseguente rinvio della discussione sui progetti di riforma costituzionale al 2021. Infine, la crisi del Governo Conte e il successivo insediamento del Governo Draghi hanno portato in secondo piano il dibattito parlamentare sulle “altre” riforme costituzionali.
Lo stato dell’arte è pertanto il seguente:
- il disegno di legge costituzionale relativo all’elettorato attivo per il Senato è già stato approvato in prima deliberazione da parte di entrambe le Camere (la prima deliberazione si è conclusa il 9 settembre 2020) e alla Camera, su richiesta della maggioranza, avanzata nella seduta del 15 ottobre 2020, è stato disposto un “rinvio a breve” della discussione in assemblea. Non si registra alcun avanzamento dell’iter legis.
- si segnala l’avvenuta assegnazione il 10 novembre 2020 alla 1a Commissione del Senato dell’A.S. 1960, di iniziativa del sen. Marcucci, presentato al Senato in data 2 ottobre 2020, concernente modifiche alle competenze delle Camere e del Parlamento in seduta comune, alla composizione del Senato della Repubblica, al procedimento legislativo e ai procedimenti di fiducia e sfiducia.
- La proposta del deputato Fornaro (A.C. 2238) sulla elezione a base circoscrizionale del Senato e sul numero di delegati per l’elezione del capo dello Stato è attualmente all’esame in Commissione Affari Costituzionali della Camera. In particolare, tale disegno di legge mira a sostituire il riferimento all’elezione del Senato “a base regionale” con un richiamo alla “base circoscrizionale”, così da superare le rigidità esistenti nella distribuzione dei seggi sul territorio derivanti dal riferimento alla base regionale e prevede, inoltre, la riduzione dei delegati regionali nel collegio elettorale del Presidente della Repubblica («All’elezione partecipano due delegati per ogni Regione, eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze»).
Dall’esame dei lavori parlamentari sembra che l’attenzione sulle riforme di “completamento” della riduzione del numero dei parlamentari sia decisamente diminuita, mentre si è dato spazio all’approfondimento di ulteriori e autonome proposte di riforma costituzionale.
- è stata inserita in calendario ed è attualmente all’esame della 1a Commissione al Senato una proposta (A.S. 852) di revisione costituzionale tesa a porre un “vincolo per il legislatore di rispettare la volontà popolare espressa con referendum abrogativo”, per altro, modificando in maniera peculiare, con un unico atto costituzionale, sia l’art. 75 Cost. che la disciplina posta dalla legge n. 352 del 1970;
- è stata inserita in calendario ed è attualmente all’esame della 1a Commissione al Senato la proposta (A.S. 1825) volta a costituzionalizzare il sistema delle conferenze e al riconoscimento di una clausola di supremazia per l’intervento statale anche in materie di competenza regionale, a tutela dell’interesse nazionale;
- è stata assegnata ed è all’esame della 1a Commissione al Senato anche la proposta (A.S. 1642) finalizzata alla modifica del quorum previsto dall’art. 132 Cost.
- è stata assegnato in 1a Commissione al Senato il ddl cost. 83 (A.S. 83) di modifica dell’art. 9 Cost., al fine di inserire tra i principi fondamentali della Costituzione un riconoscimento della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.