Il nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo non supera il vaglio della 14a Commissione del Senato in relazione ai profili concernenti i principi di sussidiarietà e proporzionalità (2/2021)

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XVIII leg., A.S., 14a Commissione, res. som., seduta del 19 gennaio 2021, p. 1 ss.

Motivi della segnalazione

Nel corso della seduta del 19 gennaio 2021, la 14a Commissione permanente del Senato Politiche dell’Unione europea ha approvato una risoluzione concernente le proposte di regolamento COM(2020) 610, 611, 612, 613 e 614, di riforma del sistema europeo comune d’asilo e di implementazione del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo (COM(2020) 609), concernenti, rispettivamente, il regolamento di Dublino, la procedura di asilo alla frontiera, gli accertamenti pre-ingresso, le situazioni di crisi e il sistema Eurodac.

La proposta non è stata considerata conforme al principio di sussidiarietà. In particolare, la 14a Commissione ha ritenuto che il nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo – mantenendo fermo il principio di responsabilità dello Stato membro di primo ingresso – appare inidoneo ad apportare un “valore aggiunto” rispetto al quadro normativo vigente, elemento quest’ultimo considerato necessario ai fini del rispetto del principio di sussidiarietà.
Come si legge nella relazione, l’iniziativa della Commissione europea presenta una significativa asimmetria tra l’obbligatorietà delle procedure alle frontiere esterne con finalità di prevenzione dei movimenti secondari, in capo ai paesi di primo approdo, e le formule di solidarietà flessibile la cui obbligatorietà per gli altri Stati membri risulterebbe ancora del tutto aleatoria.
La 14a Commissione ha inoltre individuato almeno tre aspetti della proposta non conformi al principio di proporzionalità: il sistema del “pre-ingresso” il quale rischia di gravare eccessivamente sull’ordinamento giuridico nazionale; il requisito della soglia del 20% di riconoscimento della protezione internazionale, al di sotto della quale non è possibile attivare le procedure di ricollocamento; la disciplina del meccanismo di sponsorizzazione dei rimpatri, il quale presenta un aggravio di costi e di adempimenti burocratici per lo Stato membro di primo approdo, beneficiario della sponsorizzazione.