La XI Commissione della Camera adotta una serie di rilievi sulla Proposta di direttiva relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea (2/2021)

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XVIII leg., A.C, XI Commissione, res. som., seduta del 15 aprile 2021, p. 1 ss.

Motivi della segnalazione

Pur non ravvisando criticità sul fronte del rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, il 15 aprile 2021 la Commissione (XI) Lavoro pubblico e privato della Camera ha approvato una serie di rilievi puntuali alla Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea (COM(2020) 682 final) (doc. XVIII, n. 28).

La XI Commissione ha recepito tutte le osservazioni contenute nel parere trasmesso dalla XIV Commissione e ha indicato l’opportunità di emendare la proposta legislativa per precisare che la contrattazione collettiva a cui essa si riferisce è quella determinata dalla partecipazione delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative. Pur lasciando al legislatore nazionale la determinazione della disciplina sulla rappresentanza sindacale, la proposta di direttiva dovrebbe fornire una chiara definizione delle organizzazioni qualificate così da contrastare fenomeni di dumping salariale derivanti dai c.d. “contratti pirata” e la concorrenza sleale tra imprese. Inoltre, nella proposta dovrebbe essere introdotto un principio per cui, nei soli Paesi dove il salario minimo è definito attraverso la contrattazione collettiva, il contratto collettivo di settore deve comunque garantire una retribuzione dignitosa. La XI Commissione suggerisce altresì di modificare la proposta legislativa nel senso di prevedere un rafforzamento dei controlli e delle ispezioni sul campo per assicurare l’applicazione dei salari minimi legali. Infine, accanto ad alcune indicazioni fornite per la modifica della normativa nazionale, in prospettiva (come l’introduzione di una soglia minima salariale inderogabile), la Commissione Lavoro pubblico e privato ha anche ravvisato “l’esigenza di individuare parametri unici intersettoriali omogenei a livello unionale per definire l’ammontare del salario minimo nei vari Stati membri, al fine di rendere il costo del lavoro uniforme e concorrenziale in ambito europeo”.