Statuto comunale e procedimento di approvazione (1/2022)

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Parere CONS. STATO, sez. I, Adunanza di sezione, 21 febbraio 2022, n. 418

L'art. 6 del d. lgs. n. 267/2000, comma 4, recita "Gli statuti sono deliberati dai rispettivi consigli con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati. Qualora tale maggioranza non venga raggiunta, la votazione è ripetuta in successive sedute da tenersi entro trenta giorni e lo statuto è approvato se ottiene per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche alle modifiche statutarie";

 

- il comune di Amandola ha 12 consiglieri, oltre al sindaco, che deve essere, comunque, computato ai fini del quorum (Consiglio di Stato con parere del 1° febbraio 2021, n. 129). Inoltre, in assenza di indicazioni normative espresse di segno diverso, nel caso in cui il risultato della divisione del numero di componenti dell'organo collegiale (o dei consiglieri assegnati) dia un resto in decimali, deve optarsi sempre per l'arrotondamento per eccesso alla cifra intera superiore;
- nel caso, corrispondendo il quorum di 2/3 a 8,6 il quorum richiesto è di 9, talché, certamente l'Amministrazione ha ritenuto non valida ai fini dell'approvazione la prima votazione per le modifiche statutarie. Viceversa, non è invece corretta la procedura di approvazione che, dopo la prima seduta, ove non venga raggiunta la maggioranza dei due terzi, vede solo un'ulteriore successiva approvazione da parte della maggioranza assoluta, in quanto in tal caso sono necessarie ulteriori due votazioni da tenersi nell'arco massimo di trenta giorni. L'art 6, comma 4, d.lgs. n. 267/2000 ha previsto un "procedimento aggravato" per l'approvazione delle norme statutarie nonché delle relative modifiche. La norma dispone che in caso di mancata approvazione da parte dei due terzi dei consiglieri assegnati si debba ripetere la votazione entro 30 giorni e che lo statuto e le sue eventuali modifiche sono approvati se ottengono per due volte - in sedute successive - il voto favorevole della maggioranza assoluta dei membri assegnati al collegio.