D.C.R. Lombardia 4 maggio 2020, n. XI/1041 - Ordine del giorno concernente le misure straordinarie in favore delle attività economiche sottoposte a ulteriore prolungamento del lockdown

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Parole di interesse: sostegni economici; tributi

 

Presidenza del Presidente Fermi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

Visto il progetto di legge n.  121 «Interventi per la ripresa economica»;

a norma dell’art. 85 del Regolamento generale, con votazione palese, per alzata di mano;

DELIBERA

di approvare l’Ordine del giorno n. 1009 concernente le misure straordinarie in favore delle attività economiche sottoposte a ulteriore prolungamento del lockdown, nel testo che così recita:

«Il Consiglio regionale della Lombardia

premesso che

− il progetto di legge n. 121 prevede una serie di misure finalizzate a fronteggiare l’impatto economico derivante dall’emergenza sanitaria da COVID-19; − le misure previste dirette principalmente a investimenti per la realizzazione di opere pubbliche, hanno l’obiettivo di fungere da volano economico per la ripresa post emergenziale dovuta alla pandemia di coronavirus;

valutato che

− a fronte della promulgazione del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 «Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale» si apprende che, a decorrere dal 4 maggio 2020 saranno ancora molte le attività commerciali ed economiche la cui riapertura è ulteriormente rinviata;

− le riaperture delle attività economiche sono al momento così suddivise:

  1. dal 18 maggio, saranno autorizzate le aperture delle realtà di commercio al dettaglio, dai grandi magazzini agli empori, al commercio di prodotti tessili e di abbigliamento, il commercio al dettaglio di articoli sportivi, di giocattoli e di strumenti musicali;
  2. dal 1° giugno, saranno autorizzate le aperture di ristoranti e attività di ristorazione mobile, di catering e bar ed esercizi simili senza cucina; dei servizi alla persona quali i parrucchieri, i centri estetici e i centri per il benessere fisico, inclusi gli stabilimenti termali;
  3. privi di data di autorizzazione prevista: la quasi totalità del comparto turistico (svariate categorie alberghiere; servizi di prenotazione turistica quali agenzie e tour operator e le attività connesse nonché gli operatori dei servizi integrati di gestione agli edifici); le attività artistiche (teatro, concerti, pubblico spettacolo), sportive e del divertimento (discoteche, sale da ballo);

considerato che

− ogni giorno di chiusura in più produce danni gravissimi a livello economico, mettendo sempre più a rischio le imprese e il lavoro;

− la responsabilità di questo fermo non può essere fatta ricadere sugli imprenditori e sui lavoratori;

− i provvedimenti economici avviati dal Governo hanno palesato svariate criticità (a titolo esemplificativo si rammentano le difficoltà tecniche e i ritardi nell’assegnazione del bonus da euro 600 in favore delle partite IVA attivato con il decreto “Cura Italia”, i ritardi nell’erogazione della CIG in favore dei dipendenti, le difficoltà nel reperire prestiti bancari con garanzia statale) e risultano insufficienti a compensare il danno economico arrecato dal lockdown;

− in queste condizioni, diventa vitale l’esenzione dal pagamento delle imposte locali e nazionali, la disposizione di una moratoria sugli affitti e le utenze per le aziende e i rami d’azienda, l’esenzione degli ammortizzatori sociali a tutta la durata della crisi, fino al momento in cui le imprese non potranno tornare a operare a regime, nonché il sostegno finanziario alle aziende da effettuarsi con indennizzi a fondo perduto. Misura economiche che da parte del Governo centrale, a oggi, non sono ancora state varate;

valutato, altresì, che

− la pressoché totalità delle organizzazioni rappresentative di settore, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Federcuochi, Coldiretti e molte altre hanno evidenziato l’enormità del danno economico prodotto dal protrarsi del lockdown;

− Roberto Calugi, direttore generale della Federazione italiana dei pubblici esercizi (FIPE) ha dichiarato che «Complessivamente non ci siamo, si è intrapresa la strada dei prestiti garantiti, appoggiandosi al sistema bancario e questo si è rivelato un errore, soprattutto per imprese piccole e medie come quelle della ristorazione che vivono di cassa. Non tutto è perduto ma occorre fare presto e invertire subito la rotta, attraverso contributi a fondo perduto a compensazione delle perdite e un piano serio e condiviso sulle riaperture»;

− all’emergenza sanitaria è preciso compito delle istituzioni adoperarsi al fine di limitare gli impatti della futura crisi economica che, stando alle previsioni del Fondo monetario internazionale, si attesterà su una contrazione di oltre il 9 per cento del PIL nazionale per il 2020;

impegna il Presidente e la Giunta regionale

− a farsi promotrice presso il Governo affinché venga previsto l’inserimento di ulteriori misure di sostegno economico (commisurate al protrarsi dell’imposizione della chiusura) a specifica tutela delle attività che, a causa dell’emergenza sanitaria, non riapriranno a partire dal 4 maggio, valutando, tra le altre, l’esenzione dal pagamento dei tributi per il periodo di lockdown; (sostegni economici) (tributi)

 − a istituire un tavolo di confronto con le attività economiche la cui riapertura non ha ancora una data stabilita (richiamate nelle premesse al punto c), che preveda la partecipazione anche del Governo, al fine di predisporre, insieme alle imprese coinvolte, un piano chiaro e condiviso delle riaperture, con strategie per la sicurezza di lavoratori e utenti, nonché le misure economiche migliori da mettere in campo a loro sostegno, al fine di assicurare quanto prima a queste categorie un futuro chiaro e certo di ripresa.».

Il presidente: Alessandro Fermi

Il consigliere segretario: Giovanni Francesco Malanchini

Il consigliere segretario provvisorio: Niccolò Carretta

Il segretario dell’assemblea consiliare: Silvana Magnabosco

 

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