D.G.R. Veneto 5 maggio 2020, n. 568 - Attivazione di servizi di assistenza sanitaria erogabili a distanza: Telemedicina.

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Pubblicata nel Bur n. 63 del 08/05/2020

Parole d’interesse: ICT; medicina; sanità

L'Assessore Manuela Lanzarin, di concerto con il Vicepresidente Gianluca Forcolin, riferisce quanto segue.

La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni, le Province Autonome con l'Intesa sancita in data 20 febbraio 2014 (repertorio atti n.16/CSR) ha approvato il documento recante "Telemedicina - Linee di indirizzo nazionali". Tale documento esamina aspetti inerenti all'inquadramento strategico degli interventi, alle opportunità offerte, alla definizione e classificazione dei servizi di telemedicina, ai possibili modelli organizzativi, alla integrazione della telemedicina nel servizio sanitario, nonché gli aspetti della remunerazione e valutazione economica di tali servizi, proponendo, tra l'altro, un setting di indicatori. L'Intesa sottolinea come: "La Telemedicina non rappresenta una specialità medica separata, ma è uno strumento che può essere utilizzato per estendere la pratica tradizionale oltre gli spazi fisici abituali. Si configura, nel quadro normativo generale, come una diversa modalità di erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie e pertanto rientra nella cornice di riferimento che norma tali processi...". Il succitato documento è stato recepito con Decreto del Dirigente regionale del Settore Sistema Informativo SSR n. 50 del 24 dicembre 2014.

La Regione del Veneto da tempo persegue l'innovazione tecnologica in ambito sanitario, anche con specifico riferimento alla Telemedicina, con progettualità a livello locale, regionale, nazionale e internazionale, in una visione sistemica e integrata. In generale, l'amministrazione regionale ha già realizzato diversi interventi e progetti di sanità digitale coerenti con gli atti e le indicazioni nazionali, quali ad esempio l'unificazione dei sistemi amministrativi-contabili degli Enti del SSR, la semplificazione nella relazione con i cittadini tramite la cd 'sanità a kilometri zero' e l'informatizzazione dell'area clinico-sanitaria e dematerializzazione della documentazione (fascicolo elettronico), come previsto con DGR del 27 dicembre 2014 n. 2703.

In coerenza con questo scenario, la Regione del Veneto deve adottare misure che permettano di potenziare il sistema socio - sanitario per dare una efficace risposta alla situazione emergenziale legata al nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 e alla patologia ad esso correlata (COVID-19). Nell'immediato vanno approntati tutti gli interventi necessari a dotare il sistema socio-sanitario regionale delle risorse, strumentali e organizzative, necessarie ad affrontare l'emergenza sanitaria, considerata altresì la necessaria cautela che occorrerà adottare anche nel prossimo futuro nella fase di convivenza con l'infezione, in attesa del completamento del processo di vaccinazione della popolazione.

Le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Information and Communication Technologies, di seguito ICT) rappresentano, infatti, un necessario strumento di supporto per il personale sanitario al fine di garantire l'accesso e la continuità di assistenza all'utenza privilegiando, per ragioni di sanità pubblica, la permanenza degli assistiti a domicilio.

Pertanto, nell'attuale contesto emergenziale, l'immediato avvio da parte degli Enti del SSR dell'erogazione di servizi sanitari in Telemedicina, secondo le succitate linee di indirizzo nazionali, diviene una necessità per limitare il rischio di contagio, oltre che un importante supporto ai servizi di assistenza primaria per monitoraggio, cura, riabilitazione e prevenzione secondaria nei confronti di persone fragili o affette da patologie croniche, considerato altresì che già con DGR n. 2703/2014 si era previsto l'implementazione di un teleconsulto generale.

Tutto ciò premesso, anche alla luce della difficile situazione sanitaria in essere, si propone di ampliare e sviluppare l'uso della Telemedicina, intesa quale modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria tramite tecnologie innovative, in particolare servizi di telemedicina specialistica (televisita, teleconsulto, telecooperazione sanitaria), telesalute e teleassistenza. Si propone, quindi, che gli enti del SSR possano erogare prestazioni sanitarie anche mediante la Telemedicina, in coerenza con le disposizioni nazionali e regionali richiamate.

Nelle more di programmazione e attuazione di un progetto complessivo regionale, come di seguito precisato, per rendere prenotabili ed erogabili in tempi rapidi le prestazioni in Telemedicina, si propone di prevedere l'opzione "eseguibile in Telemedicina" nella descrizione delle prestazioni del Nomenclatore Tariffario Regionale vigente per identificare questa specifica modalità di erogazione, mantenendo la tariffa invariata rispetto alla prestazione effettuata attraverso i canali tradizionali, ed applicare l'eventuale regime di esenzione previsto.

E' evidente che l'implementazione degli interventi relativi alla Telemedicina, in relazione alla complessità e alla numerosità delle componenti informatiche, degli aspetti legali e di sicurezza, nonché l'eterogeneità dei portatori di interesse coinvolti, richiede una governance con competenze multidisciplinari che agevoli, tra l'altro, un efficace svolgimento dei processi analitici e decisionali funzionali alla pianificazione, al coordinamento e al monitoraggio delle iniziative nell'attuazione del progetto e la sua diffusione su scala regionale.

Pertanto, in continuità con quanto disposto con il succitato DDR n. 50/2014, si propone di individuare in Azienda Zero, ente di governance della sanità regionale con specifiche competenze e funzioni in materia di infrastrutture di tecnologia informatica, connettività, sistemi informativi e ICT, il soggetto preposto allo sviluppo, alla realizzazione e al monitoraggio del progetto di Telemedicina. In particolare, Azienda Zero, in collaborazione con la struttura regionale competente, dovrà definire gli standard e i requisiti organizzativi, operativi e tecnologici che gli Enti del SSR dovranno possedere per erogare prestazioni a distanza, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e riservatezza, c.d. Documento di definizione degli standard di servizio propri delle prestazioni di Telemedicina, e verificarne l'implementazione. Il citato documento di definizione degli standard sarà oggetto di valutazione ed approvazione da parte della Giunta Regionale, con successivo atto.

Nel frattempo, alla luce delle motivazioni di necessità e urgenza sopra rappresentate, si propone che gli Enti del SSR possano avviare prontamente l'erogazione di servizi sanitari in modalità di Telemedicina, purché supportati da strumenti informatici e tecnologici adeguati, con contestuale comunicazione di una relazione da inviare congiuntamente alla Direzione regionale Programmazione Sanitaria - LEA e Azienda Zero, per le valutazioni e eventuali considerazioni di competenza. Tale relazione dovrà descrivere le caratteristiche e gli standard del servizio di Telemedicina, così come individuati nel documento "Telemedicina - Linee di indirizzo nazionali", paragrafi 2.4 e 5.5, approvato con la succitata Intesa (rep. atti n.16/CSR/2014).

Si dà atto che quanto disposto con il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 ed i susseguenti atti nazionali e regionali in materia di emergenza legata al nuovo Coronavirus SARS-CoV-2;

VISTO il D.lgs. del 30 dicembre 1992 n. 502;

VISTA la Legge Regionale del 25 ottobre 2016 n. 19;

VISTA la DGR del 27 dicembre 2014 n. 2703;

VISTO l'Intesa del 20 febbraio 2014 (repertorio atti n.16/CSR) in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni, le Province Autonome, sul documento recante "Telemedicina - Linee di indirizzo nazionali;

VISTO il Decreto del Dirigente regionale del Settore Sistema Informativo SSR n. 50 del 24 dicembre 2014/2014;

VISTO l'art. 2 co. 2 della Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

delibera

  1. di approvare le disposizioni e i principi contenuti in premessa, non richiamati espressamente nel presente dispositivo;
  2. di riconoscere agli Enti del SSR la possibilità di erogare servizi sanitari con modalità di Telemedicina, in coerenza con le Linee di indirizzo nazionali di cui all'Intesa del 20 febbraio 2014 (rep. atti n.16/CSR), con contestuale comunicazione alla Direzione Programmazione Sanitaria - LEA e a Azienda Zero delle misure attuate e degli strumenti tecnologici implementati, idonei a garantire la sicurezza del sistema e l'appropriatezza nel processo di erogazione, per eventuali valutazioni di competenza, mediante una relazione scritta; (ICT) (medicina) (sanità)
  3. di disporre che le prestazioni sanitarie di cui al vigente Nomenclatore Tariffario Regionale della specialistica ambulatoriale (e CVP) erogate in modalità di Telemedicina siano identificate attraverso l'aggiunta alla descrizione delle prestazioni in uso dell'opzione "eseguibile in Telemedicina"; (sanità)
  4. di disporre che le tariffe delle prestazioni erogate a distanza come da punto 3 del deliberato rimangano invariate rispetto alle rispettive tariffe previste per la medesima prestazione erogata secondo modalità tradizionali;
  5. di incaricare Azienda Zero alla redazione del documento di definizione degli standard di servizio propri delle prestazioni di Telemedicina, nonché dello sviluppo, della realizzazione e del monitoraggio del progetto di Telemedicina, da sottoporre all'approvazione della Giunta Regionale; (medicina) (sanità)
  6. di incaricare la Direzione Programmazione Sanitaria - LEA, dell'esecuzione del presente atto; (sanità)
  7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale;
  8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
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