Introduzione. Per la prima volta, coinvolta l’Assemblea della Camera nel controllo di sussidiarietà (3/2023)

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Tra giugno e ottobre 2023 le due Camere hanno mostrato una vistosa asimmetria nel numero di atti di indirizzo adottati sulle proposte legislative europee. Al Senato si rileva l’approvazione di una sola risoluzione, in particolare su due proposte di direttiva in materia di acque reflue urbane (v. infra). Alla Camera, invece, è stato approvato da parte delle commissioni di merito un documento di indirizzo, nel medesimo testo, sui servizi dei media, su cui v. infra (più un documento di indirizzo ulteriore, doc. n. XVIII, n. 8, a proposito di una Comunicazione della Commissione europea su “Applicare il diritto dell'UE per un'Europa dei risultati (COM(2022)518 final))”, mentre la XIV Commissione, Politiche dell’Unione europea, di questo ramo del Parlamento ha adottato ben sette documenti di indirizzo su proposte inerenti a vari settori “sensibili”, come quello dell’approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche (doc. XVIII-bis, n. 9), sul trasferimento dei procedimenti penali (doc. XVIII-bis, n. 7), sulle munizioni (doc. XVIII-bis, n. 8), sull'attestazione e comunicazione delle asserzioni ambientali esplicite (doc. XVIII-bis, n. 11), su detergenti e tensioattivi (doc. XVIII-bis, n. 12) e sulla concessione di licenze obbligatorie per la gestione delle crisi (doc. XVIII-bis, n. 13), tutte ritenute conformi ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità. Rispetto ad esse va aggiunta, come si dirà più approfonditamente di seguito, la proposta di direttiva sulla lotta contro la corruzione (COM(2023) 234 final) che, invece, ha condotto all’approvazione di un parere motivato sotto il profilo della sussidiarietà e che per la prima volta ha determinato l’attivazione della procedura per la rimessione della questione in Aula, dove è stato confermato l’orientamento già espresso dalla XIV Commissione.


Giova ricordare, peraltro, che formalmente la procedura per l’esame delle proposte legislative europee è stata allineata tra le due Camere a partire dalla modifica del Regolamento del Senato nel 2017 (v. in particolare l’art. 144 r.S.) e fa perno sulla Commissione per le Politiche dell’Unione europea, divenuta 4a Commissione al Senato a partire dalla XIX legislatura per effetto delle modifiche regolamentari in quel ramo del Parlamento dopo la riduzione del numero dei parlamentari. Mentre prima del 2017, a livello europeo, il Senato era una delle Camere più attive per numero di pareri trasmessi alla Commissione europea sulle proposte legislative, nonostante un avvio promettente all’inizio della XIX legislatura rispetto alla partecipazione al controllo di sussidiarietà e al dialogo politico, il dato sembra aver subito una battuta di arresto in questi ultimi mesi rispetto alla Camera. Peraltro, al Senato, nonostante sia codificata nel regolamento la possibilità di coinvolgere l’Assemblea nel controllo sulla sussidiarietà (art. 144, comma 5-ter), non si è mai fatto ricorso a questa procedura. Viceversa, alla Camera, dove la codificazione non è mai avvenuta e tuttora si segue una “procedura sperimentale costruita su due pareri delle Giunta del regolamento, rispettivamente del 6 ottobre 2009 e del 14 luglio 2010, come anticipato, si è da poco riscontrato il primo caso di rimessione in Aula in tema di definizione di un quadro unico europeo per il contrasto alla corruzione.