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AUTORITÀ PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE (3/2013)

Aggiornato al 31.10.2013 

Nel periodo di riferimento, compreso tra luglio e ottobre del 2013, l’Autorità non ha adottato atti di natura regolamentare. Tuttavia, si segnala che sono state presentate:

a) la relazione al Parlamento per l’anno 2012;

b) tre segnalazioni al Governo e al Parlamento nelle materie di competenza dell’Autorità.

a) Il presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato il 17 luglio 2013 la Relazione annuale al Parlamento per l’anno 2012.

Nell’intervento sono stati toccati vari punti di riguardanti il mercato degli appalti pubblici.

L’analisi è partita da un dato statistico: la crisi del mercato dei lavori pubblici, elemento di continuità tra il 2012 e il primo quadrimestre del 2013.

Nella relazione vengono esaminati i recenti interventi in tema di spending review, i quali, ad avviso dell’Autorità, non dovrebbero mai tradursi in meri tagli di spesa: a ben vedere, infatti, nel testo della relazione si legge che è preferibile razionalizzare la spesa cercando di ottenere quei risparmi frutto di adeguati comportamenti della pubblica amministrazione. Secondo l’Avcp, inoltre, l’informatizzazione della prassi amministrativa negli appalti non può più essere procrastinata nel tempo; per questa ragione, si sottolinea l’esigenza di introdurre in via ordinaria il sistema Avcpass, che rende possibile la verifica telematica dei requisiti in capo alle imprese, ai professionisti e alle stazioni appaltanti.

Nella sua relazione, il presidente ha affrontato altri importanti questioni che riguardano la competitività e la crescita quali il tema del rinnovamento del sistema di qualificazione delle imprese, l’esigenza di una programmazione e i problemi della gestione del patrimonio culturale, della giustizia nel mercato degli appalti, e dell’utilizzo delle reti di impresa.

Infine, nella relazione si denuncia che l’inflazione normativa dovuta all’elevato numero di modifiche apportate al Codice dei contratti pubblici e la presenza di una copiosa regolamentazione a livello locale hanno causato un quadro regolamentare instabile che dovrebbe essere radicalmente rivisto dal legislatore.

b.1) La prima segnalazione a Governo e Parlamento a cui è opportuno fare cenno è la n. 2 del 4 luglio 2013 [1], la quale contiene osservazioni e proposte in materia di appalti pubblici. In particolare, l’Autorità avanza alcune considerazioni in merito ai punti critici della  normativa sugli appalti pubblici, soffermandosi, in particolare, sulle regole introdotte dal decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98. La segnalazione si caratterizza per il fatto di indicare alcune possibili linee di intervento per razionalizzare il sistema, contenere la spesa pubblica, rafforzare la semplificazione amministrativa e  ridurre l’elevato contenzioso che  caratterizza la contrattualistica pubblica. Infine, sono state presentate alcune considerazioni in merito all’impatto che i  recenti interventi normativi avranno sugli atti di programmazione e di esperimento delle gare.

b.2) In data 25 settembre 2013, l’Autorità ha presentato ai sensi dell’art. 6, settimo comma, lettera f), del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, l’atto di segnalazione n. 3 del 2013, con il quale sono stati evidenziati taluni fenomeni distorsivi presenti nel sistema di qualificazione per i lavori, relativi alla struttura organizzativa delle Società Organismo di Attestazione (SOA), al fenomeno delle cessioni e degli affitti fittizi di azienda e all’utilizzo di certificati di esecuzione lavori emessi da privati.
In particolare, vengono forniti interessanti spunti di riflessione in merito agli elementi di criticità evidenziati dal Consiglio di Stato nel parere n. 3014 del 26 giugno 2013 avente ad oggetto proprio il sistema della qualificazione nel settore dei lavori [2]

b.3) Infine, si ricorda la segnalazione n. 4 approvata durante la seduta del 25 settembre 2013, formulata ai sensi dell’art. 6, settimo comma, lettera f), del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.  163
contenente i criteri per la “Redazione degli atti di pianificazione e riconoscimento dell’incentivo ex art. 92, comma 6, del D. Lgs. 12 aprile 2006 n. 163” [3]. Con quest’atto, l’Autorità afferma chiaramente che è opportuno procedere ad una modifica o, comunque, a una integrazione dell’art. 92, sesto comma, del Codice dei contratti pubblici, al fine di individuare in maniera chiara la tipologia di atti di pianificazione in relazione ai quali è possibile riconoscere l’incentivo contemplato dalla normativa vigente in favore dei tecnici interni che li hanno redatti.



 [1]Il testo della segnalazione è pubblicato sul sito istituzionale dell’Autorità al seguente indirizzo: http://www.avcp.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?ca=5427.

 [2]Per consultare il testo della segnalazione, si visiti la seguente pagina web: http://www.avcp.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?ca=5506.

 [3]Il testo della segnalazione in commento è pubblicato al seguente link: http://www.avcp.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?ca=5509.

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