Archivio editoriali

In questa sezione sono contenuti gli editoriali apparsi nei numeri precedenti dell'Osservatorio on-line.

Andrea Simoncini

Per una nuova “centralità” della legge: l’avvio del dibattito

Con l’Editoriale dello scorso numero dell’Osservatorio online auspicavamo che la dottrina pubblicististica e costituzionalistica avviasse una riflessione comune sulle questioni principali che oggi agitano il sistema di produzione delle leggi – e non solo delle leggi – in Italia.

Molte ed autorevoli sono state le risposte a questo invito.

In questo numero iniziamo con il pubblicare le prime due, anticipando sin d’ ora che altri interventi sono già previsti per il prossimo numero e – soprattutto - che il dibattito che intendevamo suscitare, per la natura stessa di questa Rivista, potrà certamente proseguire anche nel corso dei numeri successivi.

In questo numero pubblichiamo i contributi dei professori Franco Modugno ed Antonio Ruggeri.

Entrambi vanno al cuore della questione sollevata, ovviamente, con prospettive, giudizi e suggerimenti in parte differenti, ma anche con una rilevante “sintonia” su alcune problematiche di fondo.

Comune, ad esempio, è il giudizio sulla diagnosi dello stato attuale.

Franco Modugno, nelle sue “considerazioni sul ruolo della legge parlamentare”, muove da un dato di fatto ormai incontrovertibile: la legge del Parlamento è oggi sempre più messa “fuori mercato” dall’arrivo di competitors agguerriti e “vincenti”, quali la “avanzante e pervasiva normazione comunitaria”, la “sempre più competitiva legislazione regionale” e la travolgente avanzata dei poteri normativi del Governo.

Se sommiamo queste tre spinte, tutte vòlte a conquistare sempre maggiori spazi regolativi, comprendiamo che “si tratta di una aggressione talmente virulenta” da costringere a chiedersi quale sia oggi davvero la “posizione della legge formale (parlamentare), comunemente definita anche primaria o ordinaria”

Ed analogamente, Ruggeri ritiene che ormai sia sotto gli occhi di tutti la vistosa alterazione del sistema delle fonti rispetto alla disciplina costituzionale.

Dinanzi a questa condizione sempre il professor Ruggeri sintetizza efficacemente l’alternativa: “Qual è il verso da intraprendere nell’opera riformatrice? Adattare il modello costituzionale all’esperienza o tentare di riportare questa a quello? Qui è il cuore della questione su cui siamo oggi nuovamente chiamati a discorrere. È reversibile il superamento del modello costituzionale? E, se sì, quale direzione conviene intraprendere? Quella che porta ad adattare il modello stesso all’esperienza, a “razionalizzare” insomma quest’ultima, o l’altra, opposta, che comporta lo sforzo di ricondurre – fin dove possibile – l’esperienza entro l’alveo tracciato dall’originario modello?”

Gli scenari e le prospettive evocate dai due studiosi presentano indubbiamente “accenti” diversi, ma che risultano tra loro utilmente complementari.

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1998-2008: la fine della legge?

1. Le ragioni di un bilancio

Nel maggio di quest’anno si è concluso il primo anno di attività della XVI Legislatura e del Governo Berlusconi IV. Questa scadenza consente di effettuare un primo bilancio con riguardo all’attività legislativa del Parlamento; qual è l’andamento, in termini sia quantitativi che qualitativi, della produzione delle leggi nel nostro paese?

Nella rubrica Fonti statali di questa rivista è possibile trovare Tabelle e Grafici riassuntivi.

Il dato che emerge nel suo complesso appare – sinteticamente – molto significativo e meritevole di un’attenta valutazione.

Se consideriamo, infatti, i dati su base annua è possibile rilevare in questa fase d’avvio della nuova Legislatura (e del relativo Esecutivo) alcuni trends ormai consolidati quantomeno nell’ultimo decennio.

Abbiamo scelto il decennio (1998-2008) come periodo di riferimento dal momento che l’anno 1997 rappresenta in Italia un vero e proprio spartiacque nella prassi parlamentare legislativa. Alla fine del 1996, infatti, la Corte Costituzionale deposita la ben nota sentenza n. 360 con la quale dichiara incostituzionale la reiterazione dei decreti-legge; prima di questa data il panorama della produzione legislativa italiana era del tutto “deformato” da tale fenomeno (basti pensare che eravamo arrivati alla media di oltre un decreto-legge al giorno con la relativa crescita logaritmica delle leggi di conversione); questa pronuncia, dunque, costituisce un vero e proprio turning point, quantomeno sul piano quantitativo. Il successivo 1997 rappresenta un anno di assestamento – di “uscita” dalla reiterazione, come l’abbiamo definito -, un periodo molto particolare (A. SIMONCINI, La “fine” della reiterazione dei decreti legge, in Osservatorio sulle fonti 1997, consultabile anche in questa Rivista, rubrica "Archivio Osservatorio") in cui il sistema parlamentare, nonostante il fortissimo impatto della pronuncia della corte su una prassi che pareva ormai invincibile, riesce ad assorbire il colpo e ad eliminare la reiterazione, tornando a quella media stabile dei “circa” tre decreti legge al mese che costituisce, con qualche sporadica variazione, il “tasso strutturale” di decretazione d’urgenza del nostro sistema (SIMONCINI A., Dieci anni di decretazione d’urgenza, in Osservatorio sulle fonti 2006-2007, p. 132 e ss. si può consultare l’Indice in questa Rivista, rubrica Archivio Osservatorio).

caretti_paoloA partire da questo numero, l’Osservatorio sulle fonti on-line si aprirà con un Editoriale, destinato a segnalare i problemi più significativi che lo studio dell’evoluzione del nostro sistema delle fonti pone all’attenzione degli studiosi. In questo numero, l’Editoriale di Andrea Simoncini ci invita a riflettere sul destino della legge del Parlamento, sulla base dei dati relativi alla produzione legislativa dell’ultimo decennio e a fronte dello sviluppo di strumenti di normazione primaria che hanno progressivamente eroso lo spazio della legge, allontanando il sistema dal modello costituente originario.

Si tratta di un tema certo non nuovo, ma che acquista un rilievo del tutto particolare proprio alla luce dei dati concreti che la prassi di questi anni ci consegna. Il loro attento esame mette in evidenza, infatti, fenomeni che non è sempre facile descrivere in termini di “deviazioni” transeunti rispetto al modello, posto che, almeno in parte, essi sembrano atteggiarsi come modifiche stabili del medesimo, dovute alle nuove esigenze cui deve rispondere l’esercizio della funzione legislativa.

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Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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