Archivio rubriche 2015

Rafforzati i raccordi parlamentari “multilivello” tra Stato, Regioni ed U.E. (mentre la House of Lords propone la prima attivazione di una c.d. green card dei Parlamenti nazionali) - (2/2015)

Introduzione

1. Nel periodo esaminato (1° marzo-30 giugno 2015) il nostro ordinamento sembra aver compiuto alcuni passi significativi nel rafforzamento degli strumenti di raccordo parlamentare “multilivello” tra Stato, Regioni ed Unione europea.

La 14ª Commissione del Senato, nell’esaminare due atti dell’Unione europea, da un lato, ha infatti coinvolto in modo sostanziale per la prima volta la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome; dall’altro, ha svolto un’audizione informale di eurodeputati italiani e di rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative. Si tratta dunque di due momenti che, come ha evidenziato il Presidente della 14ª Commissione nel menzionare l’incontro congiunto tra senatori, eurodeputati e rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, vanno nella direzione di rafforzare i raccordi tra gli eletti “multilivello” di Stato, Regioni ed Unione europea (v. infra le relative schede).

A tutto ciò si aggiunga nello stesso periodo l’approvazione da parte della Camera dei deputati, in sede di prima deliberazione, del disegno di legge costituzionale volto al superamento del bicameralismo paritario. Se approvata, la revisione costituzionale condurrà infatti all’attribuzione in capo al Senato del compito di concorrere all’esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica e tra questi ultimi e l’Unione europea, nonché di partecipare alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea. Vi è dunque da ritenere che alla luce di tali previsioni il Senato, se pur non titolare esclusivo di tali funzioni, potrà comunque svolgere un ruolo di organo (ancor più) specializzato nella gestione, in un’ottica “multilivello”, dei raccordi con l’Unione europea (v. infra la relativa scheda). 

2. Anche sul versante del c.d. dialogo politico e della cooperazione tra Parlamenti nazionali si registrano importanti novità, con la proposta avanzata dallo European Union Committee della House of Lords di attivare per la prima volta una c.d. green card dei Parlamenti nazionali sul tema del food waste (cioè dello “spreco alimentare”). La proposta è stata inoltrata da Lord Boswell, Presidente del citato Committee, a tutti i Parlamenti nazionali e la 14ª Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato ha deliberato di aderire ad essa nella seduta del 6 maggio 2015 (v. infra la relativa scheda).

La c.d. green card costituisce un meccanismo informale attraverso il quale un gruppo di Parlamenti nazionali può proporre alle Istituzioni europee di avviare politiche o intraprendere iniziative legislative.

L’introduzione in via generale di tale strumento nel sistema dell’Unione europea fu proposto proprio dallo European Union Committee della House of Lords nel 9th Report of Session 2013-14 intitolato The Role of National Parliaments in the European Union. L’idea di fondo è quella di introdurre un meccanismo che si affianchi allo strumento della c.d. yellow card (questo, al contrario, previsto formalmente dal Protocollo n. 2 al Trattato di Lisbona): mentre quest’ultimo, infatti, ha solo una valenza oppositiva nei confronti delle proposte di atti dell’Unione europea, la c.d. green card consentirebbe ai Parlamenti nazionali di svolgere un ruolo attivo e propositivo nel sistema dell’Unione. Si tratterebbe peraltro di un meccanismo informale, che non andrebbe a pregiudicare né l’istituto dell’iniziativa legislativa in capo alla Commissione europea né il ruolo di co-legislatore in capo al Parlamento europeo. Come lo stesso Lord Boswell precisa nel testo della lettera mandata ai Parlamenti nazionali sul tema dello spreco alimentare, «we emphasise that we do not seek to infringe upon the Commission’s right of initiative, but to complement it; nor do we seek to challenge the existing role of the European Parliament, or the duties of the co-legislators in agreeing legislation. But we ask, given that [XX] national parliaments have come together in support of this proposal, that the Commission should give it due weight, and respond appropriately».

La proposta dello European Union Committee della House of Lords di introdurre l’istituto della c.d. green card nel sistema dell’Unione europea è stata peraltro fatta propria dalla COSAC di Riga del giugno 2015, come si legge nelle Conclusioni della Conferenza (sull’istituto della c.d. green card, si vedano C. Fasone-D. Fromage, From veto players to ‘agenda-setters’? National parliaments and the EU Commission’s agenda-setting, in corso di pubblicazione in C. Fasone-D. Fromage-Z. Lefkofridi (eds.), Parliaments and parliamentary elections in Europe, EUI RSCAS Working paper, 2015 e N. Lupo, L’iniziativa legislativa nella forma di governo dell’Unione europea ed il ruolo dei Parlamenti nazionali, in Il Filangieri. Quaderno 2014 – Unione europea e principi democratici, Napoli, Jovene, 2015, p. 17 ss.).

3. Nel periodo qui preso in considerazione merita infine di essere segnalato l’esame del Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 COM (2014) 910 che, con modalità procedurali diverse, il Senato ha concluso nel marzo scorso e la Camera sta ancora svolgendo (v. infra la relativa scheda).

 

 

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

L’Osservatorio sulle fonti è stato riconosciuto dall’ANVUR come rivista scientifica e collocato in Classe A.

Contatti

Per qualunque domanda o informazione, puoi utilizzare il nostro form di contatto, oppure scrivici a uno di questi indirizzi email:

Direzione scientifica: direzione@osservatoriosullefonti.it
Redazione: redazione@osservatoriosullefonti.it

Il nostro staff ti risponderà quanto prima.

© 2017 Osservatoriosullefonti.it. Registrazione presso il Tribunale di Firenze n. 5626 del 24 dicembre 2007 - ISSN 2038-5633