1. Nel secondo quadrimestre meritano di essere segnalati, da un lato, l’approvazione della legge 7 aprile 2025, n. 56, recante abrogazione di atti normativi prerepubblicani relativi al periodo dal 1861 al 1946; dall’altra, alcune statuizioni contenute nella sentenza della Corte costituzionale del 15 aprile 2025, n. 44, riguardanti profili di tecnica legislativa in tema di rinvio recettizio e non recettizio ad altra fonte (cfr. punto 7.1 del Considerato in diritto).
2. La legge 7 aprile 2025, n. 56 costituisce un intervento di semplificazione normativa di estremo interesse in questa sede, collocandosi sulla scia degli interventi di abrogazione normativa condotti nell’ambito del meccanismo della delega c.d. taglia-leggi di cui alla legge 28 novembre 2005, n. 246 e volti alla riduzione dello stock normativo vigente. Secondo i dati forniti dal Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa durante la discussione del disegno di legge in Assemblea alla Camera il 7 ottobre 2024, la legge ha condotto all’abrogazione di 30.690 atti prerepubblicani, cioè il 28% dello stockdella normativa statale vigente che, in base all’ultima rilevazione dell’Istituto poligrafico zecca dello Stato, ammontava a 110.797 atti. Si segnala peraltro che al Senato (A.S. 1314) il disegno di legge è stato approvato in sede redigente.
