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Il Senato approva due pareri motivati negativi aventi ad oggetto proposte in materia di asilo (3/2016)

Introduzione

1. Con riguardo al periodo esaminato (1° luglio-31 novembre 2016) meritano in primo luogo di essere segnalati i due pareri motivati negativi della 1a Commissione del Senato su alcune proposte del Parlamento europeo e del Consiglio in materia di asilo.
Tali proposte si collocano nel solco della comunicazione del 6 aprile 2016 sulla riforma del sistema europeo comune di asilo COM (2016) 197 con la quale la Commissione europea ha previsto una strategia complessiva volta alla fissazione di un sistema stabile di determinazione dello Stato membro competente per le domande dei richiedenti asilo. In particolare, obiettivo della comunicazione è il superamento del c.d. sistema di Dublino III, secondo il quale la responsabilità dell’esame di una domanda incombe principalmente sullo Stato membro che ha svolto il ruolo maggiore relativamente all’ingresso o al soggiorno del richiedente: si è infatti rilevato come tale sistema attribuisca una responsabilità sproporzionata in capo agli Stati membri verso cui si dirigono i maggiori flussi migratori (quali l’Italia) ed incoraggi movimenti incontrollati verso altri Stati.


La 1a Commissione Affari costituzionali del Senato non ha ritenuto tuttavia conformi le due proposte, rispettivamente, ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità ed al principio di sussidiarietà. Pur convenendo, infatti, sul fatto che gli obiettivi delle proposte di ottenere un’equa ripartizione delle responsabilità fra gli Stati membri e di frenare i movimenti secondari dei cittadini di Paesi terzi tra gli Stati membri non possano essere realizzati in misura sufficiente dagli Stati membri singolarmente, il Senato ha ritenuto che «le misure e i meccanismi previsti non rispondono all’esigenza di affrontare l’attuale fenomeno migratorio epocale come Europa nel suo insieme» e che «gli effetti complessivi delle modifiche proposte non si pongono nella direzione del raggiungimento» degli obiettivi stessi (cfr. infra le relative schede).

2. Assai significativo è poi l’esame da parte della 14a Commissione del Senato delle relazioni della Commissione europea in materia di sussidiarietà e proporzionalità ed in materia di rapporti tra la Commissione ed i Parlamenti nazionali.
Dalla relazione della Commissione europea emergono infatti dati quantitativi interessanti (cioè una diminuzione del numero dei pareri motivati e dei contributi resi dai Parlamenti nazionali nel 2015) che paiono costituire, secondo la 14a Commissione, il riflesso di una notevole riduzione delle iniziative da parte della Commissione europea. Una tendenza, quest’ultima, apprezzata dalla 14a Commissione, in quanto vista come una autolimitazione da parte della Commissione europea del proprio ambito di azione, in coerenza con il principio per cui l’Unione europea deve intervenire solo ove apporti un reale valore aggiunto ai singoli settori.
Altro profilo, su cui si concentrano gli apprezzamenti della 14a Commissione, è la nuova prassi della Commissione Juncker di far firmare le risposte ai Parlamenti nazionali sia dal vicepresidente Timmermans, responsabile per le relazioni interistituzionali, sia dal vicepresidente o dal commissario responsabile del settore politico, e di aver modificato il loro tenore, al fine di rafforzarne la natura politica, pur continuando a fornirsi risposte sostanziali alle questioni sollevate (cfr. infra la relativa scheda).

3. Nel periodo esaminato si segnalano altresì: i rilievi da parte della 14a Commissione del Senato (ma non delle Commissioni di merito) circa il non pieno rispetto del principio di proporzionalità da parte di una proposta di regolamento recante misure volte a garantire la sicurezza nell’approvvigionamento di gas e di una proposta di regolamento sulle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas a effetto serra; nonché le comunicazioni del Presidente del Consiglio alle Camere in vista del Consiglio europeo del 20/21 ottobre 2016 (cfr. infra le relative schede).

Osservatorio sulle fonti

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