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Rubrica sui raccordi parlamentari Italia-UE (ottobre 2020-febbraio 2021) (1/2021)

Tra fine ottobre e inizio marzo 2021 le due Camere del Parlamento italiano hanno svolto una intensa attività di controllo su documenti di consultazione e proposte legislative europee, con l’approvazione di numerosi atti di indirizzo, risoluzioni (al Senato), e documenti finali (alla Camera). Sono stati interessati temi come: il sostegno all’occupazione giovanile; la tutela dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione a prodotti cancerogeni; le nuove iniziative in materia di Cielo unico europeo (in questi ultimi due casi è stata ravvisata dalla XIV Commissione del Senato una violazione del principio di proporzionalità); la definizione di processi decisionali più democratici in tema di politica fiscale europea; la Strategia europea per il sostegno all’agricoltura sostenibile; le misure di carattere finanziario di sostegno alla ripresa economica. In aggiunta a ciò, è stato avviato, ed è tuttora in corso, l’esame parlamentare della proposta di Piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

La XI Commissione della Camera approva un parere favorevole con osservazioni sul pacchetto per il sostegno all’occupazione giovanile

XVIII leg., A.C., XI Comm. Permanente, res. somm., seduta del 28 ottobre 2020, p. 1 ss.

Motivi della segnalazione

Il 28 ottobre 2020, la Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati ha approvato, ai sensi dell’art. 127 reg. Cam., un parere favorevole con osservazioni su un pacchetto di misure europee comprendente la Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sul “Sostegno all’occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione” (COM(2020) 276 final) e la Proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a “Un ponte verso il lavoro”, che rafforza la garanzia per i giovani e sostituisce la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull’istituzione di una garanzia per i giovani (COM(2020) 277 final).

Tenuto conto dell’impatto drammatico della crisi economica generata dalla pandemia sui giovani in cerca di una prima occupazione o da poco entrati nel mercato del lavoro, in particolare nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, la IX Commissione ha valutato favorevolmente, in relazione all’attuazione del principio 4 (« Sostegno attivo all’occupazione ») del Pilastro europeo dei diritti sociali l’iniziativa della Commissione europea di estendere la platea dei beneficiari della Garanzia per i giovani. Ha richiesto, tuttavia, che si esplicitino chiaramente gli obiettivi da conseguire quanto al numero di giovani da inserire nei programmi di formazione e di lavoro e sulla realizzazione di piattaforme informatiche che consentano l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Inoltre, ha osservato che sarebbe opportuno prevedere da parte degli Stati membri la messa a punto di programmi di orientamento strutturali durante e al termine dei percorsi scolastici e universitaria nonché una attività di tracciamento delle scelte di studio e lavoro per avviare un’azione di monitoraggio. Infine, la XI Commissione ha auspicato che l’Unione adotti una normativa comune per lo svolgimento delle attività di tirocinio curriculare ed extra-curriculare, che in ogni caso dovrebbe essere retribuito. (C.F.)

I nuovi valori limite europei in materia di protezione dei lavoratori contro rischi cancerogeni non superano il vaglio di proporzionalità della 14a Commissione del Senato

XVIII leg., A.S., 14a Comm. Permanente, res. somm., seduta del 18 novembre 2020, p. 1 ss.

Motivi della segnalazione

Nella seduta del 18 novembre 2020, la 14a Commissione del Senato ha esaminato la proposta di direttiva COM(2020) 571, la quale si propone di integrare l’allegato III della direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro. In particolare, la proposta aggiunge all’elenco dei valori limite vincolanti dell’UE due nuove voci relative all’acrilonitrile e ai composti del nichel, procedendo invece ad una riduzione dei valori limite relativi al benzene.

Pur ritenendo la proposta conforme al principio di sussidiarietà, la 14a Commissione del Senato ha rilevato criticità in relazione al rispetto del principio di proporzionalità. Le modifiche alla normativa europea non tengono conto, infatti, del diverso impatto che i nuovi valori produrranno sulle imprese di più piccole dimensioni, in termini di costi di adeguamento in rapporto al fatturato, rispetto alle imprese medie e grandi.

Per tali ragioni, la Commissione politiche dell’Unione europea ha suggerito di integrare la nuova disciplina con l’istituzione di apposite forme di compensazione al fine di aiutare le imprese, soprattutto quelle di dimensioni più ridotte, a fare fronte ai maggiori costi derivanti dall’adeguamento ai nuovi valori limite europei. (R.I.)

La Comunicazione della Commissione europea su un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica fiscale UE (finalmente) al vaglio della VI Commissione della Camera

XVIII leg., A.C., VI Comm. Permanente, res. sommario, seduta del 22 dicembre 2020, p. 1 ss.

Motivi della segnalazione

Il 22 dicembre 2020 la VI Commissione Finanze della Camera dei deputati ha approvato un documento finale (ex art. 127 reg. Cam.) sulla Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio: Verso un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica fiscale dell’UE (COM(2019) 8 final), presentata il 15 gennaio 2019. Pur valutando positivamente l’iniziativa della Commissione europea, la Commissione Finanze ritiene che la soluzione ormai inevitabile sia quella di un progressivo avvicinamento della legislazione (fiscale) sostanziale tra gli Stati membri, specie nel contesto post-pandemico. Considera inoltre che si debba valutare la possibilità di ricorrere all’art. 116 TFUE – come avallato anche dalla XIV Commissione che si è espressa con un parere in proposito (allegato in calce al documento finale) – contro il pregiudizio alla concorrenza arrecato da regimi fiscali nazionali più favorevoli e che sia invece da evitare la prospettiva di una cooperazione rafforzata. Si ravvisa inoltre la necessità di riprendere al più presto i lavori, in sede europea, sul tema di una base consolidata comune per l’imposta sulle società e che su questo tema, che investe la questione delle risorse proprie nell’Unione, si ponga particolare attenzione alla natura democratica dei processi decisionali, con un fattivo coinvolgimento del Parlamento europeo e, in prospettiva, della Conferenza sul futuro dell’Europa (in quest’ultimo caso, l’auspicio è formulato nel citato parere della XVI Commissione). (C.F.)

La 14a Commissione del Senato ritiene le nuove iniziative in materia di Cielo unico europeo non conformi al principio di proporzionalità

XVIII leg., A.S., 14a Comm. Permanente, res. somm., seduta del 13 gennaio 2021, p. 1 ss.

Motivi della segnalazione

Nella seduta del 13 gennaio 2021, la 14a Commissione permanente del Senato ha esaminato le proposte di regolamento COM(2020) 577 e 579, del 22 settembre 2020, sul Cielo unico europeo (SES – Single European Sky) nonché sull’Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA).

Il progetto di Cielo unico europeo (Single European Sky – SES) si pone l’obiettivo di migliorare l’efficienza complessiva dell’organizzazione e della gestione dello spazio aereo europeo mediante una riforma del settore della fornitura di servizi di navigazione aerea (Air Navigation Services – ANS). Lo sviluppo dell’iniziativa ha comportato l’adozione di due diversi pacchetti legislativi (“SES I” e “SES II”), per un totale di quattro regolamenti.

Su proposta del Presidente della 14a Commissione, sen. Toninelli, la Commissione ha approvato una risoluzione con la quale viene affermata la conformità delle modifiche di tale disciplina al principio di sussidiarietà, ma non anche a quello di proporzionalità.

Tra i profili di criticità segnalati dalla risoluzione, la 14a Commissione ha posto in particolare l’accento sulla totale separazione fra autorità nazionale di vigilanza (NSA) e autorità nazionale di sicurezza (NCA) prevista nella proposta della Commissione europea.

Dubbi sono stati inoltre sollevati con riferimento al rischio di un eccessivo rafforzamento dei poteri discrezionali dell’AESA, specialmente in relazione alla determinazione delle tariffe di rotta e dei sistemi di prestazione. Ancora, la risoluzione parlamentare ha invitato a riconsiderare la soluzione di trasferire l’onere di finanziamento dell’agenzia europea di settore (AESA) – oggi a carico del bilancio dell’UE – agli operatori di settore, già duramente gravati dalle conseguenze finanziarie derivanti dalla pandemia.  (R.I.)

La XIII Commissione della Camera valuta favorevolmente, con alcune osservazioni, la Strategia europea “dal produttore al consumatore”

XVIII leg., A.C., XIII Comm. Permanente, res. sommario, seduta del 24 febbraio 2021, p. 1 ss.

Motivi della segnalazione

Il 24 febbraio 2021, la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato, previo parere favorevole con alcune osservazioni della Commissione Politiche dell’Unione europea, un documento finale su la Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – «Una strategia “Dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente» (COM(2020)381 final).

La XIII Commissione, pur esprimendo apprezzamento per la Strategia europea, ha però formulato una serie di osservazioni. Tra queste si segnalano la necessità: di adottare misure, anche economiche, di sostegno all’agricoltura sostenibile tutelando la produttività e il reddito dei produttori primari; di stabilire condizioni di reciprocità nelle relazioni con i partner commerciali extra Ue, per evitare pratiche di concorrenza sleale; di potenziare gli investimenti nella ricerca scientifica e migliorare il coordinamento tra le istituzioni di tutti i livelli di governo; di introdurre regole armonizzate per un’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell’imballaggio, anche per segnalare l’indicazione di origine dei prodotti, escludendo classificazioni sulla base di indicatori sintetici che risultino fuorvianti per il consumatore. Infine, in prospettiva, la Commissione Agricoltura ha sottolineato la necessità di implementare misure di contrasto alle contraffazioni e di assicurare maggior peso alle politiche sulla pesca nell’ambito della Strategia europea. (C.F.)

La VI Commissione della Camera avalla il pacchetto di proposte europee per sostenere la ripresa dalla pandemia nell’ambito delle attività degli intermediari finanziari e delle cartolarizzazioni

XVIII leg., A.C., VI Comm. Permanente, res. sommario, seduta del 3 marzo 2021, p. 1 ss.

Motivi della segnalazione

La Commissione Finanze della Camera dei deputati ha approvato, il 3 marzo 2021, un documento finale su un pacchetto di proposte legislative di contrasto alla crisi economica generata dalla pandemia riguardanti principalmente le attività finanziarie e le cartolarizzazioni.

Il pacchetto, in particolare, si compone di una proposta di direttiva e di tre proposte di regolamento: la proposta di direttiva sugli obblighi di informazione, la governance del prodotto e i limiti di posizione per sostenere la ripresa dalla pandemia di COVID-19 (COM (2020) 280 final); la proposta di regolamento che modifica il regolamento (UE) 2017/1129 per quanto riguarda il prospetto UE della ripresa e adeguamenti mirati per gli intermediari finanziari per sostenere la ripresa dalla pandemia di COVID-19 (COM (2020) 281 final); la proposta di regolamento che modifica il regolamento (UE) 2017/2402 che stabilisce un quadro generale per la cartolarizzazione e instaura un quadro specifico per cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate per sostenere la ripresa dalla pandemia di COVID-19 (COM (2020) 282 final); la proposta di regolamento che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 sugli adeguamenti del quadro sulle cartolarizzazioni per sostenere la ripresa economica dalla pandemia di COVID-19 (COM (2020) 283 final).

La VI Commissione ha espresso un generale apprezzamento per l’iniziativa delle istituzioni europee in vista del rilancio economico post-pandemico e che favorisce la ripresa del mercato delle cartolarizzazioni per assicurare la tenuta del sistema finanziario europeo nel suo complesso. Tra le osservazioni formulate dalla Commissione Finanze si segnalano alcune proposte per sviluppare più efficacemente la cartolarizzazione dei crediti deteriorati, l’opportunità, assecondata dal Governo italiano durante i negoziati di modificare la normativa MiFID II in modo che non pregiudichi “la situazione degli investitori al dettaglio, a partire dai piccoli risparmiatori” e, infine, una attenta valutazione dell’adeguatezza delle modifica al regolamento sul prospetto ad una rapida capitalizzazione delle imprese interessate, anche estendendo l’ambito temporale di applicazione delle misure di semplificazione (C.F.).

Le procedure di controllo parlamentare sulla proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza presentato dal Governo Conte II

XVIII leg., A.C. Doc. XXVII, n. 18, presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte il 15 gennaio 2021  

Motivi della segnalazione

La proposta di piano nazionale per la ripresa e la resilienza è stato presentato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Parlamento il 15 gennaio 2021, dunque prima della crisi di Governo, poi dichiarata il 26 gennaio, e in anticipo rispetto all’adozione del Regolamento UE 2021/241 del 12 febbraio 2021 sul fondo per la ripresa e la resilienza, che prevede la trasmissione ufficiale dei piani nazionali alla Commissione europea entro il 30 aprile di ogni anno (art. 18, par. 3).

Le due Camere, senza un apparente coordinamento, hanno subito avviato un vasto ciclo di audizioni sulla proposta di piano nazionale, ricorrendo alle stesse procedure sperimentate in autunno, quando il Parlamento è stato chiamato a fornire indirizzi sulle priorità strategiche che tale piano avrebbe dovuto considerare (si veda il n. 3/2020 della rubrica).

In particolare, come allora, la procedura è stata incardinata, alla Camera, presso la V Commissione, Bilancio, con il coinvolgimento di tutte le altre Commissioni in sede consultiva; al Senato, presso le Commissioni riunite 5a Bilancio e 14a Politiche dell’Unione europea con il parere delle altre Commissioni. Sebbene le procedure siano ancora in corso e anche se sarà presentata una proposta rivista e aggiornata di Piano nazionale da parte del nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, sembra appropriato evidenziare come, da un lato, si ravvisi l’assenza di un procedimento istruttorio di natura bicamerale e di attività congiunte tra le Commissioni delle due Camere; dall’altro, anche all’interno dello stesso ramo del Parlamento, non sembra delinearsi, al momento, alcuna forma di coordinamento nello svolgimento del ciclo di audizioni tra le Commissioni “referenti” e quelle in sede consultiva, come invece sarebbe stato auspicabile. Ciascuna commissione, invece, sta procedendo all’invito e all’ascolto di esperti e di rappresentanti delle istituzioni in autonomia, nel settore rientrante nella propria competenza. (C.F.)

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