Lazio - Atti del Presidente della Giunta

D.P.G.R. in qualità di Commissario ad Acta 9 giugno 2020, n. U00073 - Sospensione del percorso di riorganizzazione e riqualificazione delle strutture residenziali e semiresidenziali per persone non autosufficienti, anche anziane

Titolo completo "Sospensione del percorso di riorganizzazione e riqualificazione delle strutture residenziali e semiresidenziali per persone non autosufficienti, anche anziane di cui al DCA n, U00187/2017 come modificato e integrato dal DCA n. U00016/2018 e DCA n. U00471/2019”

  • Ambito: riorganizzazione e riqualificazione strutture per anziani e persone non autosufficienti.

Parole di interesse: anziani; disabilità; misure di contenimento e gestione

IL COMMISSARIO AD ACTA

VISTI per quanto riguarda il Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario:

l’art. 120 della Costituzione;

l’articolo 8, comma 1 della legge 5 giugno 2003, n. 131;

l’articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311;

le Deliberazioni della Giunta Regionale n. 66 del 12 febbraio 2007 e n. 149 del 6 marzo 2007, rispettivamente di approvazione del Piano di Rientro e Presa d’atto dell’Accordo Stato-regioni;

art.1 comma 796, lettera b) della legge 27 dicembre 2006, n. 296;

il Decreto Legge 1° ottobre 2007, n. 159 convertito con modificazioni dalla L. 29 novembre 2007, n.222;

la legge 23 dicembre 2009, n. 191;

il Decreto del Commissario ad acta n. U00247 del 25 luglio 2014 avente ad oggetto: “Adozione della nuova edizione dei Programmi Operativi 2013-2015 a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio” come modificato ed integrato dai Decreti del commissario ad acta 368/2014, 412/2014, 230/2015, 267/2015, 270/2015, 373/2015 e 584/2015;

il Decreto del Commissario ad acta n. U00052 del 22 febbraio 2017, recante: “Adozione del Programma Operativo 2016 - 2018 a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi della Regione Lazio nel settore sanitario denominato “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale”;

il DCA n. 303 del 25 luglio 2019 avente ad oggetto “Adozione del piano di rientro "Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021" ai sensi e per gli effetti dell'art. 2, comma 88 della L. 191/2009, secondo periodo;

il DCA n. 469 del 14 novembre 2019 avente ad oggetto: “Adozione in via definitiva del piano di rientro “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021” ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 88 della L. 191/2009, secondo periodo” come modificato ed integrato dal DCA 18 del 20 gennaio 2020;

VISTI per quanto riguarda i poteri:

la legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;

lo Statuto della Regione Lazio;

la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e successive modifiche ed integrazioni;

il Regolamento Regionale del 6 settembre 2002, n. 1, “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale” e successive modifiche ed integrazioni;

la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2018 con la quale è stato conferito al Presidente pro-tempore della Giunta della Regione Lazio, dr. Nicola Zingaretti, l’incarico di Commissario ad acta per l’attuazione del vigente piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della regione Lazio, secondo i Programmi operativi di cui all’articolo 2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e successive modifiche ed integrazioni;

la delibera di Giunta regionale del 24.04.2018 n. 203 concernente: “Modifica al Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale e successive modificazioni” che ha istituito la Direzione regionale Salute e Integrazione socio-sanitaria;

la delibera di Giunta regionale del 05.06.2018 n. 271 di conferimento di incarico al dott. Renato Botti della direzione regionale Salute e integrazione socio-sanitaria ai sensi del Regolamento di organizzazione 6 settembre 2001, n. 1. Approvazione schema di contratto;

la determinazione della Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria n. G07633 del 13.06.2018 di istituzione delle strutture organizzative di base denominate Aree e Uffici della Direzione regionale Salute e integrazione socio-sanitaria;

la determinazione della Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria n. G12275 del 2.10.2018 e s.m.i., modificata e rettificata con successive determinazioni, con la quale si è provveduto ad una riorganizzazione delle strutture organizzative di base e delle funzioni della Direzione regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria;

l’atto di organizzazione del 31.1.2020, n. G00909, con il quale il Direttore della Direzione Regionale Affari istituzionali, personale e sistemi informativi ha conferito l’incarico di dirigente dell’Area “Autorizzazione, accreditamento e controlli” della Direzione regionale Salute e integrazione socio sanitaria alla Dott.ssa Daniela Russetti a decorrere dal 3 febbraio 2020 per tre anni;

VISTI per quanto riguarda le norme in materia sanitaria:

il Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 e s.m.i.;

la Legge n.833/1978 e s.m.i.;

il Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i.;

il Decreto Legislativo n. 21 dicembre 1999, n. 517 e s.m.i.;

il DPCM 29 novembre 2001 che definisce i Livelli Essenziali di Assistenza;

il DPCM 12 gennaio 2017 recante l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza;

l’Intesa Stato- Regione Province autonome del 10 luglio 2014, rep. N. 82/CSR concernente il Patto per la salute – per gli anni 2014 –2016;

la Legge Regionale 3 marzo 2003, n. 4 e s.m.i. che regola autorizzazione e accreditamento e, in particolare l’art.9;

il Regolamento Regionale 6 novembre 2019, n. 20;

il DCA n. U00606 del 30/12/2016 di istituzione delle ASL “Roma 1” e “Roma 2”, di soppressione delle ASL “Roma A”, “Roma B”, “Roma C” e “Roma E” e di ridenominazione delle ASL. “Roma D” come “Roma 3”, “Roma F” come “Roma 4”, “Roma G” come “Roma 5” e “Roma H” come “Roma 6”;

l’art. 80 del D. Lgs. DCA 50/2016;

VISTI per quanto riguarda le norme in tema di autorizzazione e accreditamento:

il DCA n. U0008 del 3 febbraio 2011 e s.m.i.;

il DCA n. U00469 del 07/11/2017, recante “Modifica al DCA 410/2017 in materia di contrasto della L.R. 7/2014 al D. Lgs. 502/1992. Disposizioni in materia di autorizzazione a modifica ed integrazione del DCA 8/2011. Adozione del Manuale di accreditamento in attuazione del Patto per la salute 2010-2012”;

VISTI per quanto riguarda l’assistenza residenziale e semiresidenziale per persone non autosufficienti, anche anziane:

il DCA n. U00039 del 20/03/2012 recante “Assistenza Territoriale. Ridefinizione e riordino dell’offerta assistenziale residenziale e semiresidenziale a persone non autosufficienti, anche anziane e a persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale” che ha modificato ulteriormente i livelli prestazionali dell’attività assistenziale (livello intensivo, livello mantenimento differenziando in A e B, livello estensivo, estensivo per disturbi cognitivo comportamentali gravi, semiresidenziale mantenimento e semiresidenziale per disturbi cognitivo comportamentali gravi) aggiornando l’offerta assistenziale sulla base dei livelli introdotti (n. 13072 posti complessivi tra residenziale e semiresidenziale);

il DCA n. U00099 del 15/06/2012 recante “Assistenza territoriale residenziale a persone non autosufficienti, anche anziane. DPCA n. U0039/2012 e DPCA U0008/2011. Corrispondenza tra tipologie di trattamento e nuclei assistenziali e relativi requisiti minimi autorizzativi. Approvazione documenti tecnici comparativi” con il quale sono stati fissati i requisiti minimi autorizzativi per le strutture eroganti i profili assistenziali per il mantenimento e l’estensivo, individuando la matrice di corrispondenza tra i preesistenti livelli assistenziali e quelli nuovi come introdotti dai provvedimenti citati, rinviando la fissazione dei requisiti per gli altri livelli ad altro provvedimento;

il DCA n. U00073 del 11/03/2016, recante “Revoca del DPCA n. U00105 del 9.4.2013. Approvazione dei requisiti minimi dell'assistenza territoriale residenziale riferiti alla tipologia di trattamento estensivo per persone non autosufficienti, anche anziane”, con il quale sono stati emanati i requisiti minimi autorizzativi riferiti alla tipologia di trattamento estensivo ed estensivo per disturbi cognitivo comportamentali gravi;

il DCA n. U00098 del 30/03/2016, recante “Riorganizzazione e riqualificazione dell'assistenza territoriale. Strutture residenziali e semiresidenziali per persone non autosufficienti, anche anziane. Revisione e aggiornamento del decreto del Commissario ad Acta” che ha aggiornato il fabbisogno di posti residenziali e semiresidenziali;

il DCA n. U00467 del 7/11/2017, recante “Assistenza sanitaria e socio-sanitaria territoriale nel Lazio. Documento tecnico di programmazione”;

il DCA n. U00258 del 4/7/2019 “Regione Lazio: Piano per il potenziamento delle reti territoriali. Adozione documento tecnico”;

VISTI, per quanto riguarda le misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19:

la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

le ordinanze del Ministro della salute del 21 febbraio 2020, n. 44 del 22 febbraio 2020 e le ordinanze del Ministro della salute adottate d’intesa con i Presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto rispettivamente in data 21 febbraio 2020 e 22 febbraio 2020 e con Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto il 23 febbraio 2020 e Liguria il 24 febbraio 2020;

il decreto del Capo del dipartimento della Protezione civile del 27 febbraio 2020, recante: “Nomina del soggetto attuatore per il coordinamento delle attività poste in essere dalle strutture della Regione Lazio, competenti nei settori della protezione civile e della sanità, impegnate nella gestione dell’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”;

il decreto del Presidente n. T00055 del 5 marzo 2020 di istituzione dell’Unità di Crisi della Regione Lazio per la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19;

i Decreti del Presidente del consiglio dei Ministri adottati dapprima per dichiarare zone rosse, poi per disporre il lockdown e da ultimo per regolare la riapertura progressiva delle attività, anche produttive;

CONSIDERATO che, ai sensi dell’articolo 1, comma 2 della legge 24 aprile 2020, n. 27 i decreti legge 2 marzo 2020, n. 9, 8 marzo 2020, n. 11 e 9 marzo 2020, n. 14, sono abrogati, ma restano validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base dei medesimi decreti legge;

VISTO il decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, recante: “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID 19” convertito dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27;

RICHIAMATE tutte le precedenti Ordinanze del Presidente della Regione Lazio del 2020, inerenti misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19;

VISTI i decreti legge adottati come misure di regolazione, potenziamento e sostegno alla Nazione;

VISTO, in particolare, per quanto riguarda l’assistenza territoriale a persone non autosufficienti anche anziane,  il DCA n. U00187 del 31/05/2017 (pubblicato sul BURL DELLA REGIONE LAZIO del 15/06/2017, n. 48 - Supplemento n. 1) recante “Disciplina del percorso di riorganizzazione e riqualificazione delle strutture residenziali e semiresidenziali per persone non autosufficienti, anche anziane, in attuazione del DCA U00098/2016”, con il quale l’amministrazione regionale ha definito ed avviato, in attuazione del DCA n. U00098/2016, le procedure di riorganizzazione e riqualificazione delle strutture residenziali e semiresidenziali per persone non autosufficienti, anche anziane, ricomprese nelle seguenti categorie:

a) strutture pubbliche oggetto di riconversione e/o di finanziamento pubblico;

b) strutture private ospedaliere in regime di accreditamento istituzionale disponibili alla riconversione ai sensi del DM 70/2015;

c) strutture private in regime di accreditamento istituzionale, che abbiano inoltrato istanza di riconversione nell’ambito di posti letto già autorizzati e accreditati;

d) strutture private che abbiano ottenuto l’autorizzazione all’esercizio e hanno presentato istanza di accreditamento istituzionale;

e) strutture già autorizzate per altre attività che hanno chiesto la trasformazione ed il conseguente accreditamento;

f) strutture non autorizzate all’esercizio né accreditate che hanno formulato istanza, ovvero strutture già autorizzate e accreditate che hanno inoltrato istanza di ampliamento di ulteriori p.r. in autorizzazione e in accreditamento;

CONSIDERATO che il DCA n. U00187/2017, nell’ambito della complessiva riorganizzazione della tipologia assistenziale rivolta a persone non autosufficienti anche anziane, ha inteso gestire tutte le domande di accreditamento formulate successivamente alla data di pubblicazione del DCA 452/2014 sul BUR Lazio (2/01/2015) e fino alla data di adozione del medesimo decreto (31.5.2017), anche sulla scorta delle riconversioni attuate ai sensi del DM 70/2015, disponendo di considerare in via subordinata le istanze pervenute successivamente a tale data; 

PRESO ATTO che a far data dal 31/05/2017, tuttavia, sono pervenute all’amministrazione regionale numerosissime istanze di rimodulazione, variazione, riconversione di attività, nonché ampliamento di posti residenziali da parte delle strutture sanitarie e socio sanitarie;

CONSIDERATO che:

- con DCA 16/2018 sono stati pertanto riaperti i termini per consentire, secondo i criteri di imparzialità, omogeneità e trasparenza, anche a tutte le strutture che hanno presentato domanda successivamente, di poter essere considerate nel percorso di riorganizzazione regionale, anche e soprattutto allorquando possano consentire alla Regione di usufruire di una valutazione più capillare dell’offerta, senza che ciò possa ingenerare aspettativa per le strutture medesime;

- con DCA 258/2019 la Regione ha adottato il Piano per il potenziamento delle reti territoriali in virtù del quale sono stati aggiornati i dati di fabbisogno/offerta di cui al DCA n. U00467/2017, con particolare riferimento alla non autosufficienza ed alla disabilità e si è dato mandato di completare l’implementazione dell’offerta e garantire il razionale soddisfacimento del bisogno ad oggi rilevato sul territorio, con particolare riferimento ai livelli di trattamento maggiormente carenti (intensivo ed estensivo); si è previsto, inoltre, di adottare, in merito alla valutazione ed accoglimento delle istanze di cui al punto precedente, il cronoprogramma indicato nel documento allegato;

- con DCA 471/2019 si è provveduto alla ricognizione delle domande presentate, in aggiunta a quelle già ricomprese nel DCA 187/2017, corredata delle opportune modifiche ed integrazioni segnalate dalle strutture interessate e si è provveduto a dettare le procedure ai sensi del DCA n. U00258 del 4 luglio 2019;

CONSIDERATO che:

- con delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

- l’emergenza in atto ha visto la Regione Lazio adottare plurime iniziative volte a fronteggiare la stessa, ed in particolare:

i) con DCA n. U00045 del 11.3.2020, in deroga ai procedimenti ordinari e senza determinare alcun diritto acquisito a conclusione del periodo emergenziale, ha provveduto al rilascio dell’autorizzazione e dell’accreditamento provvisori di complessivi 72 p.r. di Liv. Assistenziale Intensivo per pazienti non autosufficienti anche anziani, consentendo in tal modo di liberare posti letto presso le strutture ospedaliere, necessari alla gestione dell’emergenza;

ii) sulla scorta della nota regionale prot. n. 252410 del 28.03.2020, sono stati attivati transitoriamente sull’intero territorio regionale n. 250 p.r. di livello estensivo RSA per pazienti COVID-19 positivi, considerata la necessità di rispondere con urgenza all’esigenza di garantire l’adeguata assistenza ai pazienti COVID-19 positivi non autosufficienti provenienti dalle case di riposo, dalle strutture ospedaliere o dal proprio domicilio; le predette strutture hanno permesso di gestire i momenti di passaggio dei pazienti tra ospedale e territorio; tale configurazione potrebbe essere mantenuta, mutandone il profilo, sia per rafforzare l’offerta pubblica di residenzialità che per agevolare il percorso dei pazienti nella fase post dimissione da ospedale per acuti.

CONSIDERATO che

- durante l’emergenza COVID, la Regione ha posto in atto un monitoraggio sulle strutture residenziali per il tramite delle ASL; in particolare, sono state rilevate oltre ad una disomogenea distribuzione sul territorio regionale degli eventi epidemici, alcune criticità all’interno delle strutture relativamente alla governance clinica delle strutture residenziali e semiresidenziali, in termini di qualità, sicurezza, tempestività ed equità delle prestazioni, alla gestione del rischio clinico e alla carenza di formazione/informazione del personale;

- la gestione della fase emergenziale COVID 19 ha comportato la definizione di modelli di intervento sul territorio che hanno di fatto accelerato alcune azioni già in essere o programmate e introdotto innovazioni organizzative: l’emergenza ha svelato in alcuni casi l’inadeguatezza o la non completa efficacia di alcuni modelli assistenziali, velocizzando il ripensamento degli stessi in una prospettiva diversa;

- quanto accaduto unitamente alla modularità della presa in carico, all’esigenza di potenziare l’assistenza domiciliare e al ruolo della telemedicina impongono di ripensare il modello di offerta assistenziale per i non autosufficienti, anche anziani;

CONSIDERATO inoltre che lo stesso art. 103 del D.L. 18/2020, come modificato dall’art. 37 del D.L. 23/2020, nell’ambito degli adempimenti conseguenti all’emergenza epidemiologica da SARSCOV-2, ha previsto la sospensione dei procedimenti pendenti alla data del 23 febbraio fino al 15 maggio;

RITENUTO opportuno, in considerazione della necessità di rivedere l’intera programmazione regionale e di approntare misure volte al ripristino della gestione ordinaria che tengano conto anche del piano di riorganizzazione volto a fronteggiare adeguatamente le emergenze pandemiche ai sensi di quanto previsto all’articolo 2 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”, come pure degli interventi già effettuati, di sospendere il percorso di riorganizzazione di cui ai DCA 187/2017, come modificato, dal DCA 16/2018 e dal DCA 471/2019 fino al 31 ottobre 2020;

 

DECRETA (anziani) (disabilità) (misure di contenimento e gestione)

Per le motivazioni richiamate in premessa che costituiscono parte integrante del presente provvedimento, di sospendere il percorso di riorganizzazione di cui ai DCA 187/2017, come modificato, dal DCA 16/2018 e dal DCA 471/2019, fino al 31 ottobre 2020, durante il quale l’amministrazione regionale procederà a rivedere l’intera programmazione regionale ed il modello di offerta assistenziale per i non autosufficienti, anche anziani.

Avverso il presente decreto è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo del Lazio nel termine di sessanta giorni, ovvero, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di centoventi giorni, decorrenti dalla data di notifica.

Il presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

Il Presidente Nicola Zingaretti

 

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