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Sistema integrato di fonti, tecniche interpretative, tutela dei diritti fondamentali

di Antonio Ruggeri

Sommario: 1. I due significati dell’“integrazione”, al piano della produzione (tra fonti) ed a quello dell’interpretazione (tra norme). – 2. I principi fondamentali come fondamento e limite delle norme internazionali e sovranazionali e le aporie ricostruttive della tesi corrente che porta ad una ordinazione gerarchica, per sistema, dei principi stessi. – 3. L’opzione a favore di bilanciamenti autenticamente paritari tra materiali normativi dotati di eguale copertura in principi fondamentali e il diverso orientamento al riguardo fatto proprio dalla giurisprudenza costituzionale sulla CEDU del 2007. – 4. Se la copertura offerta dal I c. dell’art. 117 alla CEDU ed ai patti internazionali in genere valga altresì nei confronti delle norme costituzionali; se il limite della osservanza degli obblighi internazionali possa essere in via generale rimosso, tornando pertanto alla situazione anteriore alla riforma del 2001, e, infine, se ciò possa comunque esser fatto con riguardo alle Carte internazionali dei diritti: le irrisolvibili contraddizioni emergenti in prospettiva formale-astratta e la conseguente necessità di convertire la prospettiva stessa in assiologico-sostanziale. – 5. Se e quando possa farsi luogo – a stare all’ordine di idee fatto proprio dalle pronunzie sulla CEDU del 2007 – ad applicazione diretta di norma convenzionale ovvero di norma interna con essa interferente e quando invece sia indispensabile l’appello al giudice costituzionale avente ad oggetto l’una o l’altra norma o tutte e due assieme. – 6. La spinosa questione relativa alla possibilità di sottoporre la CEDU e il diritto comunitario ad interpretazione conforme a Costituzione e la sua soluzione in prospettiva assiologico-sostanziale (in particolare, dalla premessa della paritaria condizione in cui versano tutti i principi fondamentali alla conclusione del bilanciamento delle norme, interne ed esterne, in campo e, ancora prima, del bilanciamento nel preorientamento che presiede ai processi interpretativi da cui consegue la determinazione delle norme stesse). – 7. L’alternativa soffocante tra interpretazione conforme e possibile caducazione di norma convenzionale (e di diritto esterno in genere) e l’opzione a favore di una terza via, con riferimento alla distinzione tra bilanciamento delle norme e bilanciamento nella struttura dei processi interpretativi. – La questione relativa alla determinazione della tutela più “intensa” apprestata ai diritti e la sua soluzione, in applicazione del canone della maggiore adeguatezza al caso e della indisponibile salvaguardia della dignità della persona umana.

Il sistema elettorale nelle Regioni a Statuto ordinario a dieci anni dalla legge costituzionale n. 1 del 1999: poche novità, un'occasione persa?

di Davide Fiumicelli

Sommario: 1. Introduzione. – 2. Le leggi elettorali regionali. – 2.1 Toscana. – 2.2. Marche. – 2.3. Calabria. – 2.4. Puglia. – 2.5. Lazio. – 2.6. Campania. – 3. Conclusioni.

La riforma dei regolamenti parlamentari dopo il Trattato di Lisbona: un'occasione mancata

di Guido Rivosecchi

Sommario: 1. Le carenze dei regolamenti quanto a sedi e procedure di raccordo tra Parlamento nazionale e consigli regionali rispetto al Titolo V della parte seconda della Costituzione... 2. ...e rispetto alle tappe più recenti del processo di integrazione europea, con particolare riferimento al Trattato di Lisbona. 3. Qualche proposta per colmare le lacune: la riforma delle procedure comunitarie finalizzata al riconoscimento dell'apporto delle assemblee regionali nella fase ascendente. 4. L’idoneità della fonte regolamentare a costituire strumento di raccordo tra Parlamento nazionale e consigli regionali nella prospettiva della partecipazione e del controllo delle assemblee elettive nella costruzione europea.

I regolamenti consiliari tra norma interna e fonte del diritto

di Guido Meloni

Sommario: 1. Il regolamento consiliare come fonte atipica del diritto. – 2. Il fondamento del regolamento consiliare alla luce del nuovo titolo V della costituzione. – 3. La problematica individuazione di una riserva sostanziale per il regolamento consiliare.

La disciplina dell’organizzazione del governo italiano nelle ultime tre legislature

di Erik Longo

Sommario: 1. Introduzione; 2. Il ritardo nell’attuazione dell’art. 95, comma 3; 3. L’uso degli atti aventi forza di legge per definire la struttura dei governi; 4. Le modifiche alla disciplina dell’organizzazione realizzate durante la XIV legislatura; 5. Le modifiche alla organizzazione del governo realizzata durante la XV legislatura; 6. Le modifiche alla organizzazione del governo realizzate durante la XVI legislatura; 7. Quali conseguenze hanno prodotto le continue modifiche alla organizzazione del governo?; 8. Un problema più profondo alla radice delle continue riforme; 9. Conclusioni.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

L’Osservatorio sulle fonti è stato riconosciuto dall’ANVUR come rivista scientifica e collocato in Classe A.

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