Archivio saggi

Italia - Parlamento

di Francesco Baccolini, Ugo Cardini, Maria Cristina Frosali, Alessia Palazzo e Luigi Santoro

 


SOMMARIO: I. Il potere di emendamento nel parlamento italiano: definizione e fondamento. 1. Considerazioni ontologiche: definizione di emendamento. - 1.1. Potere di proporre emendamenti e potere di emendare. 1.2. Il fondamento del potere di emendamento. 1.2.1. Il silenzio della Costituzione. Un potere “chiaramente presupposto”. 1.2.2. L’impostazione dualista e quella monista. II. La disciplina contenuta nei regolamenti parlamentari. 2. Requisiti generali per la presentazione delle proposte emendative e principio di appellabilità. 2.1. Requisiti formali: la forma scritta. 2.1.2. La sottoscrizione. 2.1.3. Il termine di presentazione. 2.2. Requisiti sostanziali: riferimento esplicito al provvedimento, reale portata modificativa e non estraneità della materia. 2.2.1. Ulteriori limiti sostanziali: termini o frasi sconvenienti e precedenti deliberazioni. III.  Il procedimento emendativo in Assemblea, ostruzionismo e tendenze dell’attività emendativa. 3.1. Discussione e voto degli emendamenti in assemblea: il principio dell’unitarietà nella discussione. 3.2. Classificazione delle proposte emendative. 3.3. L’ostruzionismo parlamentare. 3.3.1. Impedire la seduta. 3.3.2. Impedire l’attività legislativa. 3.3.3. Moltiplicare le votazioni. 3.4. I metodi di contrasto all’ostruzionismo. 3.4.1. La posizione della questione di fiducia. 3.4.2. Il contingentamento dei tempi di discussione. 3.4.3. La “ghigliottina”. 3.4.4. Il canguro. 3.4.5. Le votazioni riassuntive o “per principi”. 3.4.6. La segnalazione (cenni). IV. Il potere di emendamento nella prassi parlamentare. 4.1. Profili generali. - 4.2. Il potere di emendamento nella prassi parlamentare e l’oggettiva compressione delle prerogative parlamentari nel parlamentarismo italiano. Il contingentamento dei tempi. - 4.2.3 La concreta applicazione delle norme dei regolamenti parlamentari sul potere di emendamento… - 4.2.3.1. (segue) … in Commissione… - 4.2.3.2. (segue) … e in Assemblea. - 4.4. Dalla “problematica prassi” del c.d. maxiemendamento... - 4.5. … (segue) alla ben più problematica realtà del c.d. monocameralismo di fatto casualmente alternato, tra pandemia e PNRR. V. Il potere di emendamento nella giurisprudenza costituzionale. 5.1. Il Giudice delle Leggi come Giudice del procedimento legislativo. La competenza della Corte Costituzionale a sindacare l’iter di formazione delle leggi 5.2. Il tendenziale self-restraint della giurisprudenza costituzionale in materia di vizi in procedendo. 5.2.1. La “storica e coraggiosa” sentenza 9/1959 e il superamento della dottrina degli interna corporis acta 5.2.2. La prassi dei maxi-emendamenti al vaglio della Corte Costituzionale: un difficile equilibrio tra garanzia dell’autonomia parlamentare ed effettività delle norme costituzionali sul procedimento legislativo 5.2.3. La necessità di limiti: il criterio della omogeneità degli emendamenti proposti in sede di conversione dei decreti-legge 5.2.4. Una prospettiva possibile: il conflitto di attribuzione del singolo parlamentare come strumento per un più incisivo sindacato di costituzionalità? VI. Conclusioni.

 

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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