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Definizioni normative e uso simbolico del diritto penale nel ddl Zan

di Emanuele Rossi

 

SOMMARIO: 1. Il disegno di legge S-2005 e i suoi contenuti. - 2. Le definizioni contenute nell’art. 1 e il loro valore. - 3. Le finalità pedagogiche delle definizioni in oggetto. - 4. Le disposizioni penali del ddl Zan. - 5. L’istigazione alla discriminazione e la tutela della libertà di espressione. - 6. Le altre misure, “promozionali”, del ddl Zan. - 7. Il ddl Zan e l’uso simbolico del diritto penale.

 

The essay analyzes the Bill No. S-2005 (known in the public debate with the name of its speaker in the Parliament, the member of the Italian Chamber of Deputies Alessandro Zan) and highlights two aspects related to the system of the sources of law: on the one hand, the definitions included therein and the value that these come to assume even beyond the text that provides them; on the other hand, the meaning of a predominantly criminal legislation aimed at favoring an evolution of social customs through the provision of sanctions. According to the thesis proposed in the essay, the bill has to be inscribed in the tendency to use criminal law in a symbolic-expressive function: a tendency that is hardly compatible with the role of “extrema ratio” that the Constitutional Court has recognized in this branch of law.

Ha ancora un futuro la legge quale strumento primario di normazione e di direzione politica?

di Antonio Ruggeri

 

SOMMARIO: 1. I termini essenziali della questione ora discussa e gli itinerari percorsi in vista della sua soluzione. – 2. Il versante in cui si svolgono le relazioni interordinamentali e i vincoli da esse discendenti, cui consegue un sensibile accrescimento dei compiti gravanti sullo Stato, anche per effetto della emersione di una massa imponente di bisogni che reclamano soddisfazione, a fronte della quale si rende viepiù manifesto il basso tasso di rappresentatività dei rappresentanti. – 3. La nota saliente posta a base della osservazione delle relazioni interordinamentali ed istituzionali, costituita dallo scarto vistoso tra i contenuti (complessivamente carenti) delle discipline legislative e i bisogni che premono per essere appagati, nel quale è da vedere la radice da cui si alimentano alcune delle più rilevanti torsioni del modello costituzionale, particolarmente evidenti nel tempo della emergenza. – 4. I molti volti del rapporto tra Corte costituzionale e legislatore, con specifico riguardo alle oscillanti e discontinue applicazioni del limite della “discrezionalità” del secondo ed alla invenzione a getto continuo di nuove tecniche decisorie da parte della prima, delle quali nulla peraltro ad oggi si sa circa l’effettivo “seguito” datovi nelle aule giudiziarie. – 5. I rapporti tra le Corti europee e i giudici nazionali, dal punto di vista della Consulta, e i riflessi che possono aversene nei riguardi delle leggi (con specifico riguardo alla vessata questione della “doppia pregiudizialità” ed ai modi della sua soluzione, nonché al rilievo, ingiustificatamente differenziato, riconosciuto al diritto giurisprudenziale convenzionale ed a quello eurounitario). – 6. La crisi della legge quale specchio della crisi dei partiti e del sistema dagli stessi composto, con immediate conseguenze a carico dell’indirizzo politico, esso pure afflitto da una crisi problematicamente superabile, da cui trae origine ed alimento la “supplenza” dei giudici nei riguardi del legislatore in vista dell’appagamento di alcuni dei più diffusi ed avvertiti bisogni emergenti dal corpo sociale. – 7. Una succinta notazione finale, a riguardo del ruolo svilito della legge, di cui si ha già oggi riscontro e più ancora potrebbe aversi per l’avvenire, specie per effetto dell’affollamento degli strumenti di normazione nell’arena degli atti espressivi di potere, dell’avocazione all’alto (a beneficio dell’Unione europea e della Comunità internazionale) di quote viepiù consistenti di sovranità, della emersione di plurime ed ingravescenti emergenze.

 

The paper dwells on the most obvious causes that have led to the crisis of statute law, which is mirrored by the crisis of political policy-making and of institutional decision-makers. This crisis was made evident by the significant gap between the pressing expectations to be met and the low level of representativeness of the representatives, as well as by the ever-increasing constraints imposed by the international community and the European Union and by the many and never-ending emergencies (including, most recently, the current health crisis) which must be faced. A quick examination of the relationship between judges and lawmakers is then carried out. This provides important elements confirming the crisis itself, and a few final remarks are made regarding the role that statute law could still play today and in the near future, albeit in forms and with effects very different from those seen in the not too distant past.

 

Il ruolo della Corte costituzionale nell’incentivare la diffusione dei principi di better regulation nella regolazione concorrenziale dei mercati: la sentenza n. 56 del 2020

di Gabriele Mazzantini

 

SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. L’AIR nell’ordinamento italiano (cenni). – 2.1. Lo sviluppo della normativa sull’AIR. – 2.2. Gli ostacoli che rallentano la diffusione dell’AIR in Italia e l’obbligo di motivazione delle leggi. – 3. La Corte costituzionale e il vaglio di ragionevolezza delle norme che limitano l’iniziativa economica. – 4. La sentenza della Corte costituzionale n. 56/2020. – 4.1. La disciplina nazionale degli NCC. – 4.2. Il ricorso presentato dalla Regione Calabria. – 4.3. L’analisi della proporzionalità della disciplina statale sugli NCC. – 5. Conclusioni.

 

In judgment No 56 of 2020, the Constitutional Court declared a rule governing the national market for rental with drivers to be constitutionally unlawful for breach of the principles of reasonableness and proportionality. This pronunciation is paradigmatic of the function of quality control of laws that can be carried out by the Consulta. At the same time, the judgment shows that a more effective application of the principles of better regulation, including the competition impact assessment, would allow the legislator to asses more effectively the effects of the rules introduced and to eliminate, during the legislative process, irrational and harmful provisions for competition and consumers.

Le leggi provvedimento: un tentativo di sistematizzazione

di Matteo Losana

 

SOMMARIO: 1. Premessa – 2. L’estensione descrittiva dell’espressione: la difficoltà di andare oltre il significato meramente intuitivo – 3. L’estensione descrittiva dell’espressione: i tre nuclei minimi di significato – 4. L’efficacia prescrittiva dell’espressione: la dissoluzione del divieto di adottare leggi provvedimento nella dottrina – 5. L’efficacia prescrittiva dell’espressione: la dissoluzione del divieto di adottare leggi provvedimento nella giurisprudenza costituzionale – 6. La riferibilità dell’espressione legge provvedimento ai decreti legge: critica.

 

The essay analizes how our constitutional Court address the phenomenon of special laws (leggi provvedimento). Usually the Court uses this expression not only with reference to the acts produced by the parliament, but also with regard to those produced by the government. This practice does not seem entirely consistent with the traditional meanings of the expression and with the nature of government acts having the force of law.

Quandoque bonus dormitat codex? La strana “quiescenza” del consolidato sistema di protezione civile

di Andrea Conzutti

 

SOMMARIO: 1. Una rottura della legalità costituzionale? No, grazie. – 2. L’architettura normativa. – 2.1. Genesi ed evoluzione del Servizio nazionale di protezione civile. – 2.2. L’inquadramento costituzionale del bene giuridico protetto alla luce del connesso riparto competenziale. – 2.3. L’organizzazione della protezione civile ed il raccordo tra centro e periferia – 2.4. Dalla fase prodromica di mobilitazione alla dichiarazione dello stato di emergenza – 3. Le ordinanze di protezione civile – 3.1. Gli itinerari giurisprudenziali. – 3.2. La visione accolta dal nuovo Codice – 4. La governance alternativa nella prassi governativa. – 5. (In)opportunità del disallineamento dal paradigma legislativo. – 6. Spes Ultima Dea? Un discostamento da cui discostarsi.

 

 

More than a year after the origin of the health crisis and the consequent declaration of national emergency, after the most acute phase of the fight against this “invisible enemy”, it is possible to try to take stock of how our source system has reacted to an objectively sudden and unpredictable upheaval. If without doubt the constitutional order, despite some avoidable stress tests to which it has been subjected, has, at least formally, held up, the question that needs to be asked appears rather another one. Has the “alternative” governance, based on the unusual binomial d.l./d.P.C.M. and greatly diverged from the Civil Protection Code, really proved to be the most appropriate and efficient solution, or, on closer inspection, has it ended up generating more problems than it has solved?

Rapa Nui. «Crime culturel» et violences de genre en terre insulaire chilienne (TC, sentencia, Rol 8792-2020, 29 janvier 2021)

di Franck Laffaille

 

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Norme conventionnelle. – 3. Norme coutumière. – 4. Norme constitutionnelle. – 5. Opinion dissidente.

 

The Chilean Constitutional Court censured the Ley Pascua (1966) which grant to members of the Rapa Nui ethnic group an abnormal criminal privilege (substantial reduction of comb, accomplishment of the comb mainly outside prison). The notion of “culturally motivated offense” is, in this case, seen in the light of women's rights; the victim is a woman raped by a member of the Rapa Nui ethnic group. Should women's rights fall under the caudine forks of a communitarian-ethnic logic? Negative response. For the judge, it is not tolerable - within a constitutional state of law - to grant a criminal privilege to a category of people for what they are. No personal status: this is incompatible with the essential protection of the fundamental rights of women.

The Responsibility for Private Activities in Outer Space: Where is the Clue to this Puzzle?

di Diego Zannoni

 

SUMMARY: 1. Introduction. – 2. The responsibility for private acts under international law. – 3. The content of Article VI Outer Space Treaty. – 4. Traditional and divergent interpretations of Article VI Outer Space Treaty. – 5. “National” space activities. – 6. The “appropriate State”. – 7. The plurality of responsible States. – 8. An obligation of result or an obligation of conduct? – 9. Final remarks.

 

The need to resolve the question of State responsibility for private space activities has gained urgency in recent decades in parallel with the increasing number of private corporations participating in space ventures. According to Article VI of the Outer Space Treaty, States shall authorise, supervise and bear international responsibility for national activities in outer space, including private ones. This provision nonetheless begs a number of unresolved questions, including whether this responsibility is defined in absolute or qualified terms, the meaning of ‘national activities’ and identification of the State required to authorise and supervise a space activity. With a combination of theoretical and practical approaches, this article seeks to address these issues and to offer an opportunity to assess the latest developments in this rapidly evolving area of human endeavour.

Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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