Archivio rubriche 2010

Nella parte relativa alle “Fonti Internazionali” la Rubrica si propone di monitorare gli atti normativi che, direttamente o indirettamente, presentano ricadute in materia internazionale, evidenziando le più significative novità nei rapporti tra fonti nazionali e tematiche internazionali. Essa intende, in particolare, portare l’attenzione sugli atti emanati dal legislatore nazionale al fine di adempiere agli obblighi internazionali dello Stato italiano, nonché sugli atti normativi che, pur adottati per rispondere ad esigenze interne, acquisiscono portata tale da incidere su problematiche di rilievo internazionale.

Nel presente numero è dapprima segnalata la legge n. 84/2010 di ratifica ed esecuzione della dichiarazione di intenti tra i Ministri della difesa di Italia, Francia, Olanda, Portogallo e Spagna, con allegati, e del relativo Trattato  relativi alla creazione di una Forza di gendarmeria europea.

E’ poi segnalata la legge n. 108/2010 di ratifica ed esecuzione della Convenzione d’Europa sulla lotta contro la tratta di schiavi che contiene anche norme di adeguamento dell’ordinamento interno.

A seguito della recente entrata in vigore del Trattato di Lisbona si rende necessario procedere ad un aggiornamento della consueta informazione relativa al funzionamento della procedura di infrazione: oltre ai cambiamenti relativi alla numerazione delle disposizioni del Trattato rilevanti, si deve dare conto anche di una novità di ordine sostanziale.

Con la sentenza del 6 luglio 2010, la Corte costituzionale tedesca ha messo in pratica il cd. Ultra-vires-Kontrolle, ovvero il controllo sugli atti dell’Unione (che si sospettino essere stati) adottati ultra vires. La competenza della Corte ad effettuare questo controllo, dalla stessa affermata per la prima volta nella sentenza sul Trattato di Maastricht (cd. Maastricht Urteil), era stata poi ribadita nella sentenza sul Trattato di Lisbona del 30 giugno 2009 (cd. Lissabon Urteil, sent. 2 BvE 2/2008). La richiesta all’origine della nuova pronuncia chiamava il supremo giudice tedesco a verificare se la sentenza della Corte di giustizia nel caso Mangold (causa C-144/04, 22 novembre 2005, in Raccolta, p. I-9981) fosse stata resa ultra vires.

Nel periodo di riferimento, si segnalano due sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea, entrambe emanate dalla Grande Sezione:

- la sentenza del 14 settembre 2010, C-550/07 P, Akzo Nobel Chemicals Ltd. e Akros Chemicals Ltd. c. Commissione europea, con la quale la Corte di giustizia ha chiarito che la tutela della riservatezza delle comunicazioni tra cliente e avvocato non si estende anche alle comunicazioni con il consulente legale interno alla impresa. ( commento di N. Lazzerini)

- la sentenza del 22 giugno 2010 nelle cause riunite C-188/10 e C-189/10, Aziz Melki e Sélim Abdeli, con la quale la Corte di giustizia, riaffermando il primato del diritto dell’Unione europea sul diritto nazionale, ha dichiarato che l’art. 267 TFUE osta ad una normativa nazionale che introduce un procedimento incidentale di legittimità costituzionale in base al quale, laddove il giudice nazionale dubiti, al contempo, della compatibilità di una norma nazionale con il diritto dell’Unione europea e con la Costituzione nazionale, è preclusa la possibilità di rivolgere una questione pregiudiziale alla Corte di giustizia. ( commento di N. Lazzerini )

Nel periodo di riferimento, si segnala l’adozione di due atti normativi di particolare interesse:

- Decisione 2010/405/UE del Consiglio del 12 luglio 2010 che autorizza una cooperazione rafforzata nel settore del diritto applicabile in materia di divorzio e di separazione legale ( commento di N. Lazzerini ).

-  Direttiva 2010/41/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 luglio 2010 sull’applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma e che abroga la direttiva 86/613/CEE del Consiglio (  commento di N. Lazzerini ).

Con la sentenza n. 227 del 21 giugno 2010, la Corte costituzionale italiana ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 18, comma 1, lettera r), della legge 22 aprile 2005, n. 69 (Disposizioni per conformare il diritto interno alla decisione quadro 2002/584/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri), nella parte in cui prevede il rifiuto obbligatorio di consegna del cittadino italiano, ma non anche del cittadino di un altro Stato membro dell’Unione europea che legittimamente ed effettivamente risieda o dimori nel territorio italiano.

Nella parte relativa alle “Fonti Internazionali” la Rubrica si propone di monitorare gli atti normativi che, direttamente o indirettamente, presentano ricadute in materia internazionale, evidenziando le più significative novità nei rapporti tra fonti nazionali e tematiche internazionali. Essa intende, in particolare, portare l’attenzione sugli atti emanati dal legislatore nazionale al fine di adempiere agli obblighi internazionali dello Stato italiano, nonché sugli atti normativi che, pur adottati per rispondere ad esigenze interne, acquisiscono portata tale da incidere su problematiche di rilievo internazionale.

Una delle principali novità introdotte dal Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1° dicembre 2009, è il riconoscimento del valore giuridico vincolante della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. L'art. 6, par. 1, TEU non solo riconosce che la Carta ha 'lo stesso valore dei Trattati': esso contiene, inoltre, un riferimento alle Spiegazioni aggiornate della Carta, i cui contenuti devono essere tenuti 'in debito conto' dai giudici dell'Unione e nazionali nell'interpretazione delle disposizioni della Carta medesima. Si propone, quindi, il testo delle Spiegazioni, accompagnato da una breve nota che ne evidenzia alcuni profili critici.

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Osservatorio sulle fonti

Rivista telematica registrata presso il Tribunale di Firenze (decreto n. 5626 del 24 dicembre 2007). ISSN 2038-5633.

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